L’Arsial, l’Agenzia regionale per lo sviluppo e l’innovazione dell’agricoltura del Lazio, è in regime di spese obbligatorie, ma tra la fine di novembre e Natale sono stati stanziati centinaia di migliaia di euro per attività, tra l’altro, che nulla hanno a che vedere con la mission dell’ente sub-regionale. “L’agenzia è senza bilancio dal 2010 – spiega Mariano Mampieri, Usb – La Guardia di Finanza si è recata più volte nei nostri uffici per sequestrare documenti contabili, ci sono state ben due indagini della Regione Lazio, ma si continua a finanziare, senza bandi di gara e senza poterlo fare, di tutto di più: dall’evento ‘Il ruolo dell’alimentazione nello sport’ a ‘Viva viva la befana a dorso del mulo’. Inoltre, questo ente gestisce un vero e proprio patrimonio potenziale, tra terreni, spiagge e quant’altro, di circa 700 milioni di euro: c’è ben altro da fare piuttosto che buttare i soldi in questo modo. Con il sindacato stiamo valutando l’ipotesi di presentare un esposto alla Corte dei Conti per presunto danno erariale”.

In effetti, leggendo l’elenco dei “progetti” finanziati con la determinazione dirigenziale di metà dicembre, non c’è che l’imbarazzo della scelta: oltre 200mila euro per la “Promozione delle Produzioni di Qualità” si legge nel documento. Soldi dati ad associazioni sportive, che nulla hanno che vedere con l’agricoltura, come i 20mila euro per il progetto “Mas de una noche” di Equipe sport, i 22mila per “Le bancarelle di Roma” dell’associazione sportiva l’Officina del Sogno ed i 4mila per il “Trofeo Lazio di Marcia” al gruppo sportivo Libertas Atletica San Cesareo. Come non evidenziare poi i 5mila euro dati per “Pane Olio e Natale” all’associazione culturale Cori nel Mondo o i 9mila invece per “Pane olio, vino e fantasia” della pro loco Santi Cosma e Damiano, quasi il doppio rispetto alla prima, forse perché ci sono anche il vino e la fantasia compresi nel ‘progetto’. Ben 16500 euro poi sono stati stanziati anche per la comunicazione, la fortunata agenzia è la Ego Edizioni con il “celebre” evento “Giallo in cantina”. Inutile sottolineare che in questa gara al “finanziamento selvaggio” ci sono figli e figliastri visto che molte associazioni hanno bissato ottenendo finanziamenti per ben due progetti, come l’associazione International Feeling che oltre ad ottenere 4mila euro per la kermesse della befana a dorso del mulo ne ottiene altri 4mila per “La festa di Natale in piazza”.

Ma oltre i 200mila euro per eventi che nulla hanno a che vedere con l’agricoltura, l’Arsial ha pensato bene di spendere ben 350mila euro per l’enoteca regionale Palatium, più altri 170mila per l’aumento di capitale dell’enoteca stessa, più altri 200mila euro circa per il progetto “Amici di Palatium”. Oltre 700mila euro di autofinanziamento visto che il presidente dell’ente, per statuto, è anche amministratore unico dell’enoteca. Si tratta di Erder Mazzocchi, che poi si è dimesso perché candidato del Pdl alle Regionali. Le corrispondenze tra Mazzocchi e il direttore dell’Arsial, Carlo Gabrielli, il cui incarico è stato conferito dallo stesso Mazzocchi in qualità però di presidente dell’ente stesso, sono quasi surreali. Infatti l’amministratore unico dell’enoteca Palatium Mazzocchi chiede allo spettabile direttore dell’Arsial Gabrielli (da lui nominato), con tanto di “distinti saluti”, le liquidazioni per il progetto “Amici di Palatium”.

“Non è ormai più tollerabile – dice Domenico Farina, coordinatore Usb pubblico impiego della Regione – che la nostra Regione Lazio si faccia ancora carico delle spese di mantenimento del ‘carrozzone politico-elettorale’ costituito dagli enti pubblici dipendenti di cui fa ancora parte l’Arsial con il suo Consiglio di Amministrazione, il Collegio dei Revisori, i Direttori Amministrativi che possono operare in autonomia col danaro pubblico”.

Come se non bastasse all’Arsial hanno pensato bene, sempre in regime di spese obbligatorie, di avviare procedure di riorganizzazione dell’ente, con conferimenti degli incarichi relativi alle posizioni di lavoro e via discorrendo. “Ma in regime di spese obbligatorie – ribadisce Mampieri – si possono solo fare le cose che rientrano nell’ordinaria amministrazione come pagare stipendi e bollette”. Anche la Regione accortasi della cosa ha intimato all’ente di bloccare la riorganizzazione.

Intanto però gli scopi per i quali esiste l’agenzia non vengono neanche sfiorati, tant’è che nei giorni scorsi è stato organizzato anche un presidio davanti all’Arsial promosso dal “Coordinamento romano per l’accesso alla terra”: si tratta di molti giovani agricoltori che si sentono abbandonati da un’agenzia che dovrebbe assisterli e indirizzarli. “Il nostro impegno in Regione – dichiara Nando Bonessio, candidato di Rivoluzione Civile alla Pisana presente al presidio – è stato e sarà dedicato alla salvaguardia del patrimonio pubblico, per riportare in Arsial quei servizi indispensabili specialmente ai piccoli agricoltori e al loro preziosissimo presidio rurale. Bisogna fermare la svendita del patrimonio pubblico di terre di ottima qualità che oggi, purtroppo, rientrano nelle mire dei privati e degli speculatori edilizi e destinarle ai giovani già presenti con le loro attività produttive”.

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