Menù familiare imbattibile, vivaddio senza alcuna formalità: “Miracolato passato di porri e patate”.

Soffriggete parzialmente con burro i porri, aggiungendoci patate spezzettate. Al primo colore che lambisce l’oro, fermate e frullate il tutto, allungando il passato con mezzo latte e acqua. Parmigiano e tocchetti di pane fritti nell’olio per una sicura leggerezza d’animo determinata dalla bontà. Pepe o peperoncino per chi vuole.

“Avanzo di un filetto ad arrosto morto in casseruola”
(piccolo avanzo del giorno prima): dopo averlo “arronzato” rapidamente con un po’ d’olio, portarlo a cottura sfumandoci dentro un bicchiere e mezzo di vino bianco. Dopodiché, far ritirare la salsa, allungandola con un goccio di olio a crudo.

Mezza faraona
, anch’essa stufata in casseruola, con aglio salvia e un non niente di rosmarino. Quando ha preso il primo color nocciola, sfumarci dentro, anche qui, un bicchiere di vin bianco, facendola poi cuocere lentissimamente.

Insalata “ricciola”
condita con cipolla rossa, patate lesse spezzettate, olio e aceto.

Dopo, lunga passeggiata notturna per la mia città, fredda e silenziosa e, credetemi, bellissima.

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