La Germania si imborghesisce sempre di più e lascia la birra, troppo nazionalpopolare, a vantaggio del più sofisticato vino, forte di un Pil in crescita nel 2012 seppur di uno 0,8% (ma le stime per il 2013 sono ancora più positive) che comunque rappresenta una rarità per il contesto europeo. È quanto emerge dal rapporto presentato dall’associazione tedesca dei produttori di birra, la Dbb, che registra il calo di quasi il 2% del consumodi birra rispetto all’anno precedente. Più ricchi e più esigenti i tedeschi stanno lentamente lasciando la birra con consumi mai così bassi dalla caduta del Muro di Berlino. Secondo le rilevazioni i tedeschi si sono accontentati di bere solo 96,5 milioni di ettolitri di birra, sembra per colpa di un’estate eccessivamente fredda che sconsigliava la più tradizionale bionda.

Si sta sgretolando così una delle certezze europee: a conferma infatti è giunto anche l’autorevole Kirin Institute che ogni anno monitora i consumi di birra per nazione. Il risultato è che in testa troviamo sempre la Repubblica Ceca, mentre in Germania la passione è diminuita, tanto che adesso Angela Merkel e soci si trovano al terzo posto tra i consumatori europei preceduti anche dall’Austria. Certo è presto per vedere l’Oktoberfest ridotta ad una fiera di paese, ma per la birra non tira certo una buona aria, visto che secondo i sondaggi effettuati dai produttori la principale motivazione dell’abbandono della birra in favore del vino sarebbe legata alla preoccupazione per la propria salute. Insomma, persino gli ostinati tedeschi cominciano a rimettere in discussione la loro dieta. E chissà che dopo la birra poi non toccherà anche alle patate e ai crauti.

di Massimiliano Carbonaro

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