Mentre si discute di costruire il Ponte sullo stretto di Messina, la Sicilia già isolata lo diventa ancora di più. Saranno 105 i collegamenti ferroviari in Sicilia che dal prossimo 10 marzo – per decisione di Trenitalia – verranno “tagliati”. Migliaia di chilometri di linea ferrata non verranno più percorsi dai treni. La decisione è ormai ufficiale: “saremo testimoni del collasso dei trasporti ferroviari” dicono i dirigenti dei sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil, preoccupati degli effetti sui livelli occupazionali. Oltre mille, “e forse sono anche pochi”, i posti di lavoro a rischio.

Assieme ai sindacati protestano i pendolari che si troveranno “appiedati”: migliaia di impiegati e studenti. Rilevanti i collegamenti soppressi, quelli del capoluogo dell’isola, Palermo, con Trapani e Agrigento, quello tra Catania e Agrigento e una serie di linee interne alle diverse province. Alla soppressione di questi 105 collegamenti si arriva mentre si parlava invece di rafforzamento e ammodernamento della rete ferroviaria. I segretari di Cgil, Cisl e Uil Sicilia Ferruccio Donato, Maurizio Bernava, Claudio Barone e i segretari di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti Sicilia Franco Spanò, Amedeo Benigno, Angelo Mattone, si sono rivolti al presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, che per i trasporti trova una precisa eredità: sono stati negati fondi per le ferrovie e si è preferito sovvenzionare il trasporto gommato.

“La Regione – spiegano i sindacati – si è sottratta all’obbligo di una stipula di un contratto di servizio con Trenitalia che doveva servire anche a destinare fondi per garantire la semplice manutenzione ordinaria delle linee siciliane. Si dismette comunque una rete che in parte è rimasta ‘abbandonata’: oggi per percorrere i 100 chilometri tra Palermo e Trapani servono 4 ore, o ancora ci vogliono sette ore per arrivare da Palermo in centri della Sicilia Orientale. Nello stesso tempo, ma in aereo, da Palermo si arriva a New York.

“Proprio per cambiare volto a queste cose – concludono Perrone e Benigno della Cisl – da tempo insistiamo per creare un sistema integrato dei trasporti in Sicilia, oggi ci troviamo senza nulla di certo in mano, chiediamo al governo regionale di adoperarsi immediatamente per salvaguardare i lavoratori e gli stessi siciliani, dal 10 marzo la mobilità interna alla Sicilia sarà irrimediabilmente compromessa”.

 

 

 

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