Tutto ciò che ha da dire, l’ha scritto nella sua memoria difensiva che ora il suo avvocato Massimo Manfreda consegnerà agli inquirenti. Mimmo Consales, sindaco di Brindisi da poco meno di un anno, è indagato. Il reato ipotizzato dai pm Savina Toscani e Giuseppe De Nozza è di abuso d’ufficio. A finire nel mirino della procura di Brindisi sono le delibere con le quali si è provveduto alla proroga del servizio di call center e rassegna stampa affidati alla società News sas, e quelle relative all’affidamento all’associazione Motumus, delle manifestazioni estive e natalizie del Comune. Questa mattina, gli agenti della Digos dopo la prima ispezione del 30 gennaio, hanno sequestrato alcuni atti e il computer del sindaco Consales, notificandogli contestualmente l’informazione di garanzia.

L’inchiesta riguarda, come detto, due società. La prima è la Motumus, dedita all’organizzazione di eventi culturali. A luglio scorso Consales decise di affidare all’associazione la gestione dell’estate brindisina. Costo dell’operazione: 212mila euro. L’affidamento, però, non avvenne tramite gara perché, disse al tempo il sindaco, la stagione estiva era già cominciata. Non si poteva perdere tempo.

Lo scorso 7 febbraio gli agenti della Digos hanno provveduto alla perquisizione delle abitazioni di Maurizio Ciccolella e Salvatore Vetrugno, responsabili della Motumus e raggiunti entrambi dall’informazione di garanzia. Durante la perquisizione sono stati sequestrati diversi computer e atti che ora sono al vaglio degli inquirenti.

Parallelamente a questo, i magistrati stanno setacciando anche le carte relative alla News Sas. La società da quindici anni è responsabile della comunicazione pubblica dell’Ente. Due sindaci e due commissari di governo che si sono alternati alla guida del Comune di Brindisi, avevano accordato l’affidamento del servizio di rassegna stampa alla società, come specificato anche nella memoria difensiva dell’attuale sindaco. Dov’è il problema? Che la News sas apparteneva proprio a Consales. Le sue quote le ha cedute ad Alessio Vincitorio e Simona Venuto, solo al momento dell’elezione, avvenuta nella primavera del 2012. Non è tutto. Il punto è anche un altro. Ovvero che nonostante il sindaco si fosse impegnato a non continuare il rapporto con la News sas, di fatto poi ha prorogato il contratto con la stessa per due volte. La prima per cinque mesi, la seconda volta per tre. Anche in questo caso, dunque, ad essere contestata è l’assenza di una gara pubblica nell’affidamento dell’incarico.

Le due vicende hanno un comune denominatore. Ovvero Vetrugno che oltre ad essere responsabile della Motumus è anche dipendente della News. Ma se questo fattore abbia una rilevanza o meno lo decideranno gli inquirenti. Mentre l’avvocato Manfreda preferisce non rilasciare alcuna dichiarazione e concentrarsi sulla memoria difensiva del suo assistito, il sindaco Consales si lascia andare un po’ di più. “Non rifarei la delibera sull’estate brindisina e rinuncerei all’affidamento della rassegna stampa alla News sas” ammette. E a chi gli chiede di dimettersi, risponde che un sindaco con un avviso di garanzia potrebbe andar via, ma se non lo fa è “per amore di questa città. Brindisi merita di meglio che un altro commissario”.

Intanto il caso è diventato anche politico. Il vicesindaco Paola Baldassarre (per meglio dire ex vicesindaco visto il divorzio firmato tra la Consales e l’Udc) ha ritirato la sua firma dalle delibere finite sotto inchiesta. Per alcuni un modo per prendere le distanze da quanto deciso dal primo cittadino. Per altri una pugnalata alle spalle che arriva tardi.

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