Dicevamo, la Svizzera, sotto pressione internazionale, è da tempo oggetto di “attenzioni” volte a farle modificare la propria legislazione in materia bancaria e fiscale. Le si richiede, in primo luogo, una riqualificazione del reato di evasione fiscale e di assistenza all’evasione fiscale, da infrazione amministrativa a reato penale. 

Per realizzare l’Unione Fiscale Europea bisogna passare anche per la Svizzera. Occorre che tutti i paesi abbiano lo stesso regime fiscale, come suggeriscono l’insieme di norme anti/elusione che vanno sotto il nome di Rubik, il cubo rompicapo. Non possono coesistere nella stessa Comunità paesi come la Germania dove il 95% della popolazione paga le tasse e la Grecia dove le pagano  un risicato 2 o 3%. Mentre in Italia l’evasione fiscale è superiore al gettito d’imposta, mangiandosi circa 160 miliardi di euro all’anno.

Negli Stati Uniti chi non paga le tasse va in prigione e paga fino a 5 volte il montante sottratto. L’Europa per realizzare il suo piano di efficienza fiscale ha bisogno che la Svizzera si adegui. Il conflitto Stati Uniti vs. Ubs ha portato il il più grande colosso bancario svizzero a consegnare la lista nera dei cittadini americani con conti non dichiarati al Fisco. E a  pagare una salatissima multa di quasi un miliardo di franchi. 

La Comunità Europea vuole che l’evasione fiscale  in tutti i paesi diventi perseguibile come reato penale e non più come illecito amministrativo. Chi non paga le tasse, o ha un conto non dichiarato, viene punito come un criminale. E’ immaginabile che nell’arco di due anni le banche svizzere avranno l’obbligo di denunciare i non residenti, titolari di conti. Le banche inadempienti rischieranno  fino alla revoca della licenza di operatore finanziario.

Possibili scenari: parte del settore bancario si trasformerà da offshore a onshore. La Svizzera eccelle anche in altri campi, come il farmaceutico, la ricerca, il settore turistico, la meccanica di precisione e i servizi. Ginevra, negli ultimi dieci annni, è diventata uno dei centri mondiali di trading di materia prime, impiegandovi  più personale che del settore bancario.

E’ finito un ciclo, quello del segreto bancario. Anche negli anni ’70 la manifattura orologiera, perno dell’economia svizzera, crollò a discapito di quella più a buon mercato giapponese (Casio, Seiko). La risposta della Svizzera fu lo Swatch, che invase il mondo. In fondo è bastato solo cambiare meccanismo. 

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