Ma voi non avete nostalgia del primo Monti, quello appena insediato da Napolitano? Io moltissima, lo confesso. Ricordate che nei primi giorni di governo tutti i programmi televisivi facevano a gara per invitarlo e lui per un po’ se ne stette ben lontano, dicendo che la situazione del Paese era serissima, richiedeva il massimo sforzo ed impegno del Presidente del Consiglio e che quindi non vi era tempo da disperdere in altre attività? Quanta ammirazione per quell’atteggiamento, dopo anni di La Russa e Gasparri che transitavano dal sofà di Porta a Porta alla poltrona di Ballarò facendo chiedere a noi poveri mortali dove trovassero il tempo di fare i Ministri, tra un’apparizione e l’altra.

Sono passati 14 mesi. Sembrano secoli. Ora, capisco perfettamente che Monti è in campagna elettorale e deve divulgare il proprio verbo. Ma non dimentico che è ancora il nostro Presidente del Consiglio, la guida di questo Paese che certo non è passato dal baratro di un anno fa ad un presunto Eden odierno, anzi. Basta guardare gli ultimi dati su disoccupazione, produzione industriale e consumi per capire che l’emergenza, seppur parzialmente tamponata, continua. Però, da quasi due mesi, mi pare che il Prof si stia dedicando a tempo pieno al suo secondo lavoro, il candidato centrista, ed abbia abbandonato in toto la sua occupazione principale, il Premier.

Fatemi capire: se 14 mesi fa il momento era talmente tragico da indurre Napolitano a mettere mano alla situazione in una settimana (Monti eletto senatore a vita, Berlusconi convinto a dimettersi, Monti incaricato di un nuovo governo) perché ogni giorno perso rischiava di portarci al collasso, oggi stiamo così bene che possiamo permetterci di stare due mesi senza governo? Come mai il Governo non lavora più sulla questione dell’Ilva? E le politiche di sviluppo di Passera in quale scantinato sono finite? Gli accordi con la Svizzera? L’emergenza carceri? Tutto bloccato. Persino la Fornero, chiamata a pronunciarsi sull’ultima vessazione compiuta dalla FIAT sui propri operai a Pomigliano – cui è stato dato il salario ma non il diritto di lavorare – ha risposto mezza sconsolata di essere un Ministro in uscita e non potere quindi agire.

Ripeto, c’è qualcosa che non quadra. Prima ci hanno stritolato con l’ansia di dover fare tutto in pochissimo tempo (vedi riforma delle pensioni) pena il disastro totale, adesso sembra che il nostro Paese possa rimanere immobile due mesi in attesa degli eventi elettorali. Poi, certo Monti ci può anche avvisare sui rischi che correremmo con un governo berlusconiano o uno “vendoliano”: Ma dovrebbe anche ricordarsi che un cattivo governo sarebbe certamente una iattura, tanto quanto il non governo che ci ha propinato dalla fine del 2012. 

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