Un certificato antimafia per tutti gli associati. Succede a Reggio Emilia dove la Cna, l’associazione che riunisce artigiani e piccoli imprenditori, ha reso noto che ogni aderente dovrà obbligatoriamente presentare, al momento della richiesta di iscrizione, il certificato anti-mafia. Un provvedimento forte, anche perché fino a questo momento una scelta analoga era stata fatta in Sicilia, dalla Confindustria di Ivan Lo Bello. Certo la situazione non è la stessa, ma la decisione di Cna, che sul territorio raggruppa 10mila iscritti, è allarmante. Soprattutto è il segnale che ormai il problema delle infiltrazioni mafiose, camorristiche e ‘ndranghetistiche sta diventando scottante anche in Emilia Romagna. E dopo tutto le recenti minacce di morte al giornalista modenese Giovanni Tizian stanno lì a dimostrarlo.

“Sulla legalità siamo sempre in prima linea – ha spiegato Tristano Mussini, presidente provinciale di Cna Reggio Emilia – l’obiettivo è rafforzare la nostra azione di contrasto ai fenomeni di concorrenza sleale per un’economia davvero “pulita”, monitorando al meglio la presenza di eventuali fenomeni malavitosi in primis tra i nostri associati. Per questo abbiamo scelto di richiedere il Certificato Antimafia a tutti i nuovi associati, un’azione fondamentale a favore della legalità”.

Mussini ha ricordato come negli ultimi anni siano già stati espulsi dei soci, e che la situazione a livello provinciale ha richiesto interventi forti. “Ora stringiamo ancor di più il cerchio – ha concluso il presidente della Cna Reggio Emilia – chiedendo ai nuovi soci il certificato antimafia. Riteniamo che anche per le imprenditrici e gli imprenditori CNA, questi passaggi siano un valore aggiunto perché avranno ancora maggiore sicurezza di appartenere a un’Associazione sana, che non si risparmia nel combattere chi opera fuori dalle regole, facendo concorrenza sleale a chi lavora onestamente”.

 

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