Il Comune di Trani non paga le fatture e la società fornitrice del parco auto dell’ente chiede la restituzione immediata delle auto. Un caso simile a quello degli autobus di Napoli ma che racconta meglio di altri la drammatica situazione in cui versano i comuni dopo gli effetti dei tagli e la camicia di forza rappresentata dal rispetto del patto di stabilità. Nessun fornitore ha più fiducia nei comuni che ormai sono diventati debitori a rischio. E così, dal 6 febbraio a Trani si rischia di rivedere i vigili a cavallo o in bicicletta, sempre che ci sia un maneggio o un imprenditore disponibile a fornire questi mezzi.

La ditta che aveva affidato in nolo l’intero parco auto del comune – due lancia delta e circa una decina di fiat con impianto gpl – stanca di aspettare il saldo delle fatture decide di risolvere il contratto anticipatamente se entro il 6 il comune non dovesse pagare. La probabilità che il comune riesca a saldare il dovuto in soli due giorni lavorativi è molto bassa, poiché non è così semplice superare tutti i vincoli contabili in così poco tempo. Questo è l’ennesimo episodio che mostra la mancanza di sincronia tra pubblico e privato, tra mercato ed istituzioni. Contemporaneamente il Tribunale di Trani sequestra al Monte dei Paschi di Siena 358.000 euro di beni per tutelare un ricorrente privato che ha subìto una perdita in prodotti derivati di circa 415.000 euro. Da una parte i tempi elefantiaci dei comuni, dall’altra gli imprenditori con l’acqua alla gola ed ancora la legge contro le truffe finanziarie. Tutti inclusi in un balletto macabro in cui qualcuno è destinato a cadere nel baratro. L’imprenditore costretto a chiudere, il comune che rischia di provocare un’interruzione di servizio, le banche che rischiano il fallimento e le procure che obbligate a far rispettare la legge si tirano dietro l’ira di chi difende le banche.

Insomma il sistema non regge e Trani rappresenta la realtà “glocale” nella quale poter individuare come in un plastico in miniatura tutte le contraddizioni dell’oggi. I personaggi di questa tragedia italiana ci sono tutti: il sindaco appiedato, l’imprenditore truffato, il giudice coraggioso e l’agenzia milanese di nolo implacabilmente disponibile a punire il sud. Sì, perché la agenzia che noleggia auto è di Milano. La scelta di fornirsi di auto ecologiche in noleggio fu salutata con favore dai cittadini. Il gas costa molto meno della benzina e le auto dei vigili sono sempre in movimento. A loro è affidato il compito di pronto intervento in caso di incidenti. Ma cosa succederà se il 6 febbraio il comune non paga? Già due auto sono in officina e la ditta ha fatto sapere che non saranno riconsegnate. Insomma l’Italia dei Comuni, delle periferie rischia di esplodere in una condizione di paralisi totale e sembra proprio che i cittadini stiano mal sopportando una campagna elettorale che appare distante dalla realtà fatta di fatture da pagare, di servizi cui rinunciare, di truffe da svelare e soprattutto governata da incertezza ed indifferenza. Ma tanto abbiamo Balotelli e da oggi può tornare anche Maradona.

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