“E’ una decisione scandalosa. Vogliono impedire al presidente del Pdl, Silvio Berlusconi, di fare la campagna elettorale”. Lo ha detto il segretario del Popolo della Libertà, Angelino Alfano, riferendosi al rifiuto di concedere il legittimo impedimento a Berlusconi nel processo Mediaset. Alfano sostiene che quanto successo oggi “è meritevole di intervento del capo del Csm, ovvero del presidente della Repubblica” perché ”la magistratura entra a gamba tesa con decisioni procedurali in campagna elettorale”.

E lo stesso Silvio Berlusconi è tornato ad attaccare i magistrati: “La situazione della giustizia italiana credo sia una patologia della nostra democrazia di cui, quando saremo al governo, dovremo prioritariamente occuparci”. E ha continuato: ”A Milano ci sono processi assurdi contro di me e vengono spesi tanti soldi per cose risibili”. Berlusconi ha quindi mostrato un foglio in cui è riportato il calendario dei suoi impegni elettorali delle prossime settimane. “Sono dieci anni – ha aggiunto – che spendo tanto del mio tempo con i miei avvocati per preparare le udienze”. Il presidente del Pdl si è anche espresso sulla politica economica sostenendo che “l’Italia deve battere la Germania o dovremo uscire dall’euro”. 

E la solidarietà al Cavaliere arriva anche da altri esponenti Pdl. ”E’ gravissimo che ancora una volta i giudici di Milano abbiano detto di no al legittimo impedimento” ha affermato il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto. “Ciò che però ispira questo tipo di atteggiamento discende da una ragione strumentale: quella di accelerare il più possibile i tempi – sottolinea Cicchitto – in modo tale da far sì che per Berlusconi c’è un ritmo assolutamente personalizzato delle vicende giudiziarie”. E Maurizio Lupi: ”Che il leader di una coalizione a venti giorni dalla data delle elezioni politiche sia impegnato in campagna elettorale è più che legittimo, è doveroso. Non lo facesse, prenderebbe in giro gli elettori. A prenderli in giro sono i magistrati di Milano, che insistono in una condotta che è difficile non considerare, oltre che un insulto al buon senso, un’interferenza nella vita democratica del Paese”. Dello stesso avviso Luca D’Alessandro che accusa la “Procura della Repubblica di Milano” della “ennesima aggressione politico-giudiziaria nei confronti di Berlusconi”. “I magistrati milanesi – sottolinea invece Jole Santelli – continuano con la recita del copione che pare scritto da sceneggiatori alla ricerca dei colpi ad effetto. Come negli ultimi anni non rinunciano al ruolo di protagonisti della lotta politica contro Berlusconi”.

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