“Nelle politiche europee, nei parlamenti europei e persino in alcuni governi ci sono partiti e voci che nutrono questo tipo di odio. E’ preoccupante. Per questo è necessario che tutti i leader politici prendano posizione contro”. Così la commissaria Ue per gli Affari Interni Cecilia Malmstrom, risponde a una domanda sulle parole di Berlusconi sul fascismo. Proseguono dunque le polemiche sulle dichiarazioni del Cavaliere che ieri, durante le commemorazioni della Giornata della Memoria, aveva dichiarato che il fascismo aveva fatto anche cose buone.

E oggi c’è chi ancora gli dà ragione, come l’ex ministro della Repubblica Renato Brunetta: “Il pensiero comune italiano è quello espresso da Berlusconi, vale a dire che Mussolini è un dittatore che ci ha portato in guerra e ha fatto le leggi razziali, che sono un abominio. Che però il regime fascista negli anni Venti abbia prodotto un welfare per le masse senza democrazia, di cui alcune cose, come l’Inps, durano ancora oggi, simile a quello prodotto in Unione sovietica, gli italiani lo sanno”. “Questo non può giustificare nulla di quella dittatura – spiega Brunetta – però descrivere senza demonizzazioni e senza strumentalizzazioni è possibile. Abbiamo un presidente della Repubblica che ha giustificato le invasioni sovietiche, possiamo benissimo avere un ex premier che, in maniera corretta, dica esattamente cos’è stata la dittatura di Mussolini, senza demonizzazioni, senza parole fuori contesto. Quando la sinistra prenderà le distanze in maniera netta e precisa dal comunismo, sarà sempre un bel giorno”. “L’unica cosa da dire – conclude Brunetta – è che forse le parole di buon senso di Berlusconi erano collocate in un momento sbagliato, di estrema delicatezza come la giornata della memoria. Gli italiani pur condannando il regime riconoscono nella storia quello che è stato e quindi anche si riconoscono, in parte, nelle parole di Berlusconi”.

Non è d’accordo, invece, la presidente uscente della Regione Lazio Renata Polverini: “No, non ho mai parlato di fascismo con Berlusconi – risponde durante un’intervista su SkyTg24 – Io non credo che la pensi così. Berlusconi ha sempre dato segnali contro ogni forma di dittatura, ed è un ottimo amico di Israele. Gli è venuta male la battuta e forse ieri era il giorno meno adatto di parlare in quei termini di Mussolini. Poi ha precisato quali sono i suoi pensieri e si è dichiarato contro ogni forma di dittatura”.

Intanto la polemica politica lascia spazio anche a episodi di cronaca. A Torino una svastica, di vernice nera, è stata realizzata su una lapide dedicata a quattro partigiani. Accanto, con la stessa vernice, alcuni insulti. L’oltraggio risalirebbe proprio al pomeriggio della Giornata della Memoria. Sul caso indaga la Digos. La lapide è quella tra via Ala di Stura e via Reiss Romoli, nel parco Rubbertex. Ricorda i nomi dei partigiani uccisi nelle stragi del maggio 1944 e dell’aprile 1945. 

Secondo una recente analisi dell’Osservatorio sul pregiudizio antiebraico, istituito al Centro di documentazione ebraica contemporanea di Milano sono in aumento gli episodi di antisemitismo registrati in Italia negli ultimi mesi. Solo in questi giorni si è passati dalle scritte negazioniste di Roma alla svastica di Torino. Nel 2012, secondo l’osservatorio, si è registrato un aumento del 40% rispetto al 2011. Una settantina i casi presi in considerazione dell’osservatorio. L’ultimo caso, quello di Torino, non è isolato. Tra quelli che hanno suscitato più clamore, gli insulti comparsi su alcuni muri di Milano lo scorso 25 aprile, nel corso delle manifestazioni per la Liberazione, le svastiche comparse in alcuni licei romani e quella realizzata sul muro di cinta del cimitero ebraico di Vercelli. Una “impennata particolarmente preoccupante”, secondo Stefano Gatti, ricercatore dell’Osservatorio. “Certi atteggiamenti – aggiunge – non vengono più percepiti come antisemiti e, dunque, non suscitano reazione sociale”.

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