Il Pd e  D’Alema smettano di attaccare me, almeno per non perdere elettori“. Sono le parole di Antonio Ingroia, ospite de “Lo Spoglio”, lo spazio di approfondimento politico di SkyTG24. “D’Alema mi attacca a testa bassa sempre di più, momento per momento” – dichiara il leader di Rivoluzione Civile – “e io non rispondo con la stessa durezza perchè credo che sia deleterio per tutto il centrosinistra”. Il magistrato ritorna a bomba sul caso Monte Paschi di Siena e rifila un’altra frecciata al partito di Bersani, tacciato anche di “tafazzismo”: “Qualche responsabilità ce l’ha il governo Monti e chi l’ha sostenuto. Il Pd ha sostenuto Monti fino a qualche giorno fa, oggi dice di voler fare campagna elettorale contro”. E aggiunge: “Hanno salvato la banca coi soldi dello Stato. E tra il salvare gli Italiani e salvare le banche preferisco salvare i primi”. Ingroia rivela di aver telefonato a Bersani, ma di non aver mai ricevuto risposta, nonostante il leader del Pd conoscesse il suo numero di telefono. E ammette anche che, tramite Violante, c’è stata la proposta di seggi da parte del Pd in cambio di una desistenza. Riguardo a Berlusconi, il leader di Rivoluzione Civile asserisce che è indubbiamente simpatico dal punto di vita umano e che politicamente è non è più pericoloso, così come il berlusconismo. “La vicenda di Cosentino e Dell’Utri” – spiega – “significa che è un uomo finito altrimenti non si sarebbe fatto imporre dagli italiani la non candidatura. E penso che Dell’Utri sappia su Berlusconi più di quel che dice“. Ma precisa: “I nostri primi provvedimenti, oltre all’abolizione dell’Imu sulla prima casa, saranno la legge sul conflitto d’interessi e l’abolizione delle leggi ad personam“. Ingroia si pronuncia anche su Grillo: “Potrebbe fare il ministro dello spettacolo. Si è messo in politica anche con alcune posizioni convincenti, altre servono solo ad ottenere titoli di giornale“. E rincara: “Grillo non ha capito che non si può portare in Parlamento un movimento che fa solo protesta

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