Venerdì 18 gennaio scorso, nel nuovo programma di Lucia Annunziata gli italiani hanno assistito a uno spettacolo indecente ovvero come si tenta di azzoppare un leader e la sua Lista. Lasciamo la pessima e inaccettabile conduzione, come ammesso dalla medesima giornalista, la cosa più eclatante è stato il ‘numero’ di Sallusti, un pregiudicato graziato dal Presidente della Repubblica per diffamazione ai danni di un magistrato che ha diffamato ancora una volta il suo bersaglio, nella fattispecie Antonio Ingroia, appellandolo come mascalzone. Cominciamo dal merito della questione: Ingroia capolista anche nella circoscrizione dove ha esercitato il suo ufficio di magistrato sarebbe ineleggibile. Vero, ma il ‘giurista’ e ‘legalista’ Sallusti – che di mascalzoni se ne intende davvero… –  perché non ha parimenti dato del mascalzone al suo datore di lavoro (Silvio Berlusconi) allorché nel 2009 si candidò alle elezioni europee da Presidente del Consiglio in ben più gravi condizioni di ineleggibilità? La sensazione è che Sallusti, insieme ad altri ‘ospiti’, si trovasse tra il pubblico dell’Annunziata soltanto per la sua precisa mission: randellare il capo della Lista Rivoluzione Civile.

Allora pongo soltanto due domande, una a Lucia Annunziata: cara signora, perché ha invitato Sallusti e perché non gli ha impedito quella volgare e violenta incursione?

L’altra al Presidente della Repubblica: illustre Presidente, vista la recidiva del soggetto pregiudicato, non ritiene forse di aver commesso un ulteriore, grave atto politico? 

PS. Dimenticavo una terza domanda, questa però rivolta ai lettori: è lesivo del prestigio e della dignità della più alta carica istituzionale confessare di attendere con trepidante gioia la fine di questo terrificante settennato?

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