Nuova ed ennesima imbarazzante intervista rilasciata da Silvio Berlusconi, stavolta ad Euronews. Il leader del Pdl svolazza con disinvoltura tra palesi contraddizioni (“certe cose non le abbiamo potute fare perché abbiamo avuto il veto della Lega”, “le mie televisioni non fanno politica”, “l’Italia è un paese ricco, si vive bene”, “non sono mai stato scettico sull’Euro”) e attacchi feroci contro alcuni esponenti del Parlamento Europeo. Alla domanda di Gardenia Trezzini, che gli chiede lumi sul sostegno di Joseph Daul, capogruppo del Partito Popolare europeo, a Mario Monti, Berlusconi risponde: “Daul non ha detto che Monti è il candidato del Ppe. E anche se l’ha affermato, evidentemente ha delle mire personali, vorrà compiacere qualcuno in vista di una sua possibile carriera“. Nel calderone dei politici invisi al Cavaliere, ci sono anche l’eterno nemico Martin Schulz e Jean-Claude Juncker, definiti “personaggi poco stimati in Europa”. E precisa: “Sono certamente diventato scomodo quando, per difendere gli interessi del mio Paese, ho detto dei no, ho posto dei veti“. Commovente invece il tributo all’amico Vladimir Putin: “Con lui ho un rapporto fraterno, ritengo che il miglior politico oggi sulla scena mondiale sia lui, ritengo che per la Russia sia una vera fortuna avere uno statista come lui“. Diversa è l’opinione su Sarkozy. “La Merkel e Sarkozy” – rivela Berlusconi – “hanno tenuto un atteggiamento che ha attentato alla mia credibilità internazionale. La signora Merkel mi ha detto, ‘come farai adesso tu a rivolgermi ancora la parola?’“. E aggiunge: “Con la Merkel ci siamo poi parlati, io non so tenere il broncio. Sono troppo buono certe volte. Ma con Sarkozy ho avuto qualche difficoltà. Quando è andato in Libia e ha visto che c’erano non so quanti cartelloni, 30 metri per 16, che mostravano me e Gheddafi in atteggiamento di grande e affettuosa amicizia” – continua – “torna a casa e dice ai suoi: ‘l’Italia ci prende tutto il petrolio e tutto il gas libico, bisogna fare qualcosa.’ E fece bombardare la colonna che Gheddafi aveva mandato verso Bengasi e fece intervenire anche gli altri Paesi”. Il Cavaliere infine nega l’appoggio del Vaticano a Mario Monti e si vanta di essere un punto di riferimento per i cattolici. Ma soprattutto denuncia i giornali di sinistra su scala europea: “In Europa c‘è una catena che è legata particolarmente a un giornale di sinistra che è la Repubblica. E’ un circuito preciso con cui si chiede aiuto e ci si passa una notizia che poi viene ripresa. Io pubblico questa notizia, ti prego di riprenderla, io poi la riprendo come il parere di Liberation. Questa” – accusa – “è una cosa contro cui io ho dovuto sempre schierarmi e fare i conti.”

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