Una “banca di Stato” per aiutare le pmi, detassare il Made in Italy, “basta con i leader che hanno devastato il paese“. La ricetta anti crisi arriva da Perugia e dalle parole di Beppe Grillo in tour elettorale. “Io non mi fido più dei grandi economisti della Bocconi, sono dei ritardati morali (definizione usata anche per Mario Monti in un tweet questa mattina). Si svegliano la mattina con il redditometro vogliono sapere come spendo i miei soldi, sono cazzi miei. Dimmelo tu come spendi i soldi”. Il leader del Movimento 5 Stelle continua con il suo mantra: “Basta con i leader, hanno devastato questo Paese, i leader sono per bambini. Io non sono candidato, non sono leader di nessuno. Noi siamo l’antitesi di questa gentaglia”.  

Il comico genovese, a dispetto di alcuni sondaggi che danno il movimento in decrescita, invece parla di possibili sorprese: “Siamo la seconda forza politica. Forse la prima, nonostante i sondaggi: avranno delle sorpresine. In Parlamento c’è il nulla, gente non votata da nessuno”, ha detto Grillo, ribadendo che il primo punto del programma di M5S è “mandare via tutti”. Dopo questa affermazione, Grillo si è fatto dare del “populista e demagogo” dai suoi sostenitori, in coro. “Non fidatevi di nessuno, fidatevi di voi stessi. Grillo affronta anche il tema della giustizia sociale: ”La solidarietà non è essere più cristiani degli altri, la solidarietà è fare insieme la lotta all’ingiustizia. Cos’è il lavoro? Il lavoro una parte te lo fai retribuire e una parte lo dedichi agli altri. Noi vogliamo il Made in Italy detassato completamente. Noi non vogliamo un Made in Italy finto. Noi – ha detto ancora Grillo, dal palco di piazza IV Novembre – vogliamo far venire qua le imprese dalla Slovenia o austriache, non il contrario. ‘Siamo in emergenza, siamo in una guerra, la gente si ammazza perché perde il lavoro. Il lavoro cosa sta diventando? C’è mio figlio che ha una laurea e deve accontentarsi di qualsiasi cosa, deve andare in un call center a 400 euro al mese perché non c’è il lavoro? Il lavoro non è questo. Ecco perché noi vogliamo un reddito di cittadinanza, un reddito che garantisca ai più giovani tre anni di sopravvivenza”. 

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