Silvio Berlusconi fotografo (foto © Leonello Bertolucci)

Le vie della fotografia sono (quasi) infinite, ed è fresca fresca la notizia che il fotografo Antonello Zappadu, noto per ”quelle” foto di Berlusconi a Villa Certosa, si candida in Sardegna nella lista di Ingroia.
Sappiate dunque che anch’io, nella mia vita, ho fotografato Berlusconi…

E va bene, raccogliamo la sfida, proviamoci. Proviamo a parlare di Berlusconi rimanendo sul nostro terreno fotografico senza emigrare “in automatico” su quello politico.
La via più breve che ho trovato – una vera scorciatoia – è la riesumazione di una foto che gli feci parecchi anni fa. Più che una semplice fotografia, un cortocircuito.

Siamo abituati ad un Berlusconi decisionista, che dispone cose e persone secondo un suo preciso disegno. E allora, immaginatevi la scena: io giovanissimo, ancora inesperto, ingenuo e forse goffo che dico a Berlusconi faccia così, si metta cosà, mentre lui obbedisce. Mica mi rendevo ancora conto che in certi casi un ragazzetto può dare ordini ai potenti della Terra – per una volta docili –  semplicemente grazie al ruolo di ‘immortalatore di ego’ conferitogli dalla macchina fotografica.

Lui non aveva ancora bevuto “l’amaro calice”, ma evidentemente già emergeva quell’attitudine mimetica che gli fa indossare copricapo da carabiniere, pompiere, panettiere, ferroviere, cuoco, operaio ecc. a seconda della circostanza (viene in mente il film Zelig di Woody Allen…).
Ero con due colleghi e avevamo la ghiotta possibilità di fare ‘un posato’ all’allora presidente della Fininvest. Il quale – come sua unica iniziativa – ad un certo punto chiese una macchina fotografica mettendosela al collo.
Ed io fotografai un Berlusconi fotografo in mezzo a due veri fotografi. Ne fui divertito e non andai oltre la considerazione che si trattava di una buona foto.

Solo vari anni dopo, leggendo una biografia, venni a sapere che tra i suoi molti mestieri giovanili ci fu per davvero anche quello di fotografo.
Dei politici italiani tutti si arrovellano, compulsano e s’interrogano attorno alle loro parole, a ciò che dichiarano.
Io invece mi chiedo, talvolta, cosa pensino. Rivedendo oggi questa fotografia  non posso fare a meno di domandarmi: cosa pensava l’ex fotografo Silvio Berlusconi mentre, con una macchina fotografica tra le mani, guardava davanti a sé un ragazzo sudato che lo fotografava?

Il ragazzo è cresciuto e continua a fare il fotografo, l’ex fotografo è invecchiato e ha più volte cambiato mestiere.

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