Il problema dell’Italia “è precisamente che a settembre 2011 aveva politiche non coerenti con gli impegni di bilancio“. Il commissario agli Affari economici e monetari dell’Unione Europea, Olli Rehn, individua negli errori del passato la causa delle difficoltà del nostro Paese e ribadisce il proprio sostegno al governo di Mario Monti. Solo “da novembre 2011”, infatti, l’Italia “ha avviato misure di consolidamento più solide e prudenti”, che hanno provocato la discesa dei rendimenti e che “facilitano il ritorno della fiducia”. Ora, ribadisce, “L’Italia è diventato un Paese molto più stabile e sicuro dai rischi”. 

“La tensione sui mercati – ricorda il commissario nell’intervista pubblicata dal quotidiano tedesco Handelsblatt – si è allentata, basta guardare all’Italia dove gli spread sui bond a dieci anni si sono dimezzati dall’autunno 2011, un risparmio di circa tre miliardi solo per il primo anno”. Sul tema oggetto delle polemiche più accese negli ultimi tempi, l’Imu, Rehn ha detto che “non è pericoloso rivederla”, ma auspica “che l’Italia resti sul binario del consolidamento prudente di bilancio per ottenere il pareggio”, stando “lontana da acque agitate”.

Secondo il commissario, “l’economia dell’eurozona è ancora debole” e “i mesi a venire saranno ancora difficili”, perché “i cittadini continuano a sentire l’impatto della crisi”. La ripresa, secondo Rehn, avverrà “solo nel 2014”. Il commissario ha poi voluto escludere un taglio del debito di Cipro, che sta negoziando con l’Unione europea e il Fondo monetario internazionale un piano di salvataggio. “Non è un’opzione”, ha assicurato Rehn, chiedendo a Nicosia di combattere il riciclaggio di denaro, applicando le leggi approvate recentemente dal governo dell’isola.

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