Una campagna elettorale trasparente e online ed una legislatura attenta a cogliere le straordinarie opportunità di crescita democratica, culturale ed economica offerte dalla Rete.

E’ questa la richiesta che con decine di cittadini, blogger, imprenditori, giornalisti, docenti universitari, avvocati ed attivisti online e non, nelle scorse ore abbiamo indirizzato a tutti i partiti, le coalizioni e i movimenti che parteciperanno alle prossime elezioni e che si candidano alla guida del Paese.

Internet, naturalmente, non è la panacea di tutti i mali del Paese né è sinonimo di giustizia, eguaglianza o democrazia ma è innegabile che possa contribuire in modo determinante alla rinascita culturale e democratica – oltre che economica – del Paese.

E’ innegabile che la Rete consenta – se utilizzata in modo corretto – di attuare forme di trasparenza, partecipazione e dialogo delle quali la politica italiana, specie in una stagione come quella attuale, ha un grande bisogno.

Non c’è nulla di fantascientifico, avveniristico o futuristico nelle dieci richieste lungo le quali si snoda l’appello, solo l’adozione di buone prassi trasparenti e democratiche durante la campagna elettorale e l’impegno a dare priorità ad alcuni temi centrali per lo sviluppo del Paese nel corso della prossima legislatura guardando alla Rete ed alle nuove tecnologie come preziosi ed irrinunciabili alleati anziché, come sin qui accaduto, come rivali ed antagonisti dai quali difendersi e dei quali frenare – a costo di porsi contro la storia ed il progresso – la diffusione.

L’accesso a internet come diritto fondamentale di tutti i cittadini, i dati e le informazioni pubbliche a disposizione di tutti e riutilizzabili da chiunque anche per finalità commerciali, una rete davvero neutrale e libera da ogni pratica commerciale idonea a creare inaccettabili discriminazioni nell’accesso ai contenuti o nella fruizione di servizi.

Riscoprire il diritto d’autore come strumento di reale promozione della produzione culturale e informativa anziché come vincolo allo sviluppo di nuovi modelli di business e alla circolazione della creatività e del sapere e, naturalmente, bandire dal web ogni forma di censura, stabilendo, una volta e per sempre, che nessun contenuto può essere rimosso dallo spazio pubblico telematico in assenza di un ordine della competente Autorità giudiziaria.

Sono queste alcune delle principali richieste dei firmatari dell’appello per chiunque si assumerà la responsabilità del governo del Paese nel corso della prossima legislatura.

Occuparsi di Rete e, attraverso la Rete, di diritti civili, crescita democratica, culturale ed economica del Paese come, si qui – sfortunatamente – non è mai stato fatto.

E’ questa la sintesi delle dieci richieste contenute nell’appello e rivolte alla nuova classe politica ed a chi si candida a farne parte.

La Rete o, meglio, la società civile in Rete ha fatto il suo passo.

Ora non resta che aspettare che la “politica” – vedremo se, finalmente, con la “P” maiuscola o, ancora, con quella minuscola degli ultimi anni – faccia le sue mosse.

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