Come nascono i bambini? Cos’è una puttana? Mica divorziate, eh? Per non rispondere con ridicoli farfugliamenti a queste e altre domande dei bambini, corre in soccorso di tutti i genitori un nuovo libro, “La risposta del cavolo – Guida semiseria per genitori disperati alle domande dei figli su sesso e società” (180 pagine, Exòrma Edizioni). Edito a dicembre, è scritto da chi di figli e argomenti imbarazzanti si intende: Barbara Summa, già seguitissima blogger di Mammamsterdam.net, dal 2006 punto di riferimento di tante mamme che navigano in rete, oltre che di chiunque voglia avere informazioni pratiche sull’Olanda, dove lei vive dal ’94.

Con l’ironia che già contraddistingue il suo blog, Barbara, 45 anni, mamma di due bambini di 8 e 10 anni, non fornisce risposte universali. Ma aiuta a trovarne di proprie, credibili e chiare, grazie alla sua doppia visuale mediterranea e nordeuropea su temi caldi come sesso e affetti.

Il cavolo cui fa riferimento il titolo è quello della risposta più inflazionata alla domanda “dove nascono i bambini?”. Ma il libro tocca più argomenti, dal cyberbullismo alla pedofilia, e, soprattutto, non si rivolge a un pubblico di sole mamme, ma a tutti gli adulti che un bambino ha come punti di riferimento. Spiega a Ilfattoquotidiano.it l’autrice: “Ad avercela la fortuna di avere entrambi i genitori disponibili, è molto meglio per un bambino che potrà sia farsi spiegare le stesse cose in modi e momenti diversi da più interlocutori (ci vogliamo forse scordare il grande ruolo che hanno spesso nonni, zii e insegnanti?) sia scegliere a seconda del momento e della domanda a chi chiedere. Anche per questo gli esempi e gli aneddoti di cui riferisco comprendono un po’ tutte le persone con cui un bambino può sviluppare fiducia e confidenza”.

Dopo “Statale 17”, “La risposta del cavolo” è il secondo libro di Barbara Summa pubblicato da Exòrma, casa editrice indipendente fondata quattro anni fa da Maura Sassara e Orfeo Pagnani e già con una settantina di titoli in catalogo. Recentemente Exòrma, insieme ad altri 80 editori, ha lanciato Odei, l’Osservatorio degli editori indipendenti nato per confrontarsi e far fronte alle difficoltà della “piccola” distribuzione. “E’ un momento molto difficile – ammette Sassara – non solo a causa della crisi economica ma anche a causa delle politiche di dismissione della cultura in Italia. Nel nostro paese si legge troppo poco rispetto al resto d’Europa e devo dire che gli spazi di visibilità per gli editori indipendenti sono sempre più ridotti, spesso addirittura azzerati dalle aggressive politiche commerciali e distributive dei grandi editori che dispongono di grandi risorse e che a volte sono anche proprietari di importanti catene di librerie. E sempre più librerie indipendenti chiudono”.

Il Fatto Personale

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