Ho deciso di scriverLe questa “letterina di Natale” che racchiude buoni propositi per il nuovo anno e per la nuova giunta che dovrà essere eletta. Quei buoni propositi che tutti gli operatori sanitari onesti cercano nel quotidiano. Quei buoni propositi che i pazienti, oppressi dalla loro condizione di “malati”, si augurano ogni giorno di incontrare lungo il loro cammino verso la salute. Ho deciso di scriverti, e passo al tu in quanto collega, questa letterina perché sono indignato.

Senza entrare nel merito di ideali partitici o riferimento a persone specifiche, sono indignato perché, avendo letto la tua nota ufficiale, sei ancora convinto che la regione Lombardia, come scrivi, sia “dotata da tempo di procedure e sistemi di controllo tra i più complessi a livello non solo nazionale”!

Ma caro Melazzini tu sei veramente convinto che i sistemi di controllo a percentuale sulle cartelle cliniche sia un sistema di controllo sanitario valido? Sei ancora convinto che i rimborsi regionali siano equi per prestazione? Sai che spesso questi controlli sono preceduti da “avvisi con chiamata”? Dott. Melazzini hai mai visto, nel tuo percorso professionale, quante cartelle sono state, diciamo così, “riviste” dai colleghi con le direzioni sanitarie? Credi che veramente si sarebbero potute attuare situazioni quali quelle del San Raffaele, della Maugeri, della casa di cura Santa Rita o quelle delle cliniche del varesotto dei giorni scorsi, se non si possano “mettere da parte” fondi comunque ottenuti con richieste di rimborso poco corrispondenti ad effettive prestazioni sanitarie? Sono indignato da medico con un medico che non dovrebbe appartenere a nessuna forza politica, che è stato nominato come tecnico, che non dovrebbe parlare come i politici, con i politici e per i politici. Dovrebbe avere una sola voce: quella dei pazienti e per i pazienti.

Dott. Melazzini la Sanità lombarda è sicuramente una buona Sanità per i tanti singoli onesti che ci lavorano. Il sistema, al quale appartieni anche tu in questi mesi, gestito dai partiti, è profondamente marcio. Occorre cambiarlo ripartendo dalle radici. Per i pazienti e con i pazienti. 

Ad esempio riscrivendo i D.R.G. Tu che sei “nella stanza dei bottoni”, ti prego, fammi un “controllo regionale”. Digita per favore nei tuoi computer due codici, quello per la visita oculistica al codice 9502, che viene pagata dalla regione alle varie strutture accreditate 22,50 euro, e quello per il test di Schirmer al codice 0919, pagato 58,06 euro! Ai lettori spiego che il test di Schirmer serve per valutare la quantità di lacrima presente nel fornice congiuntivale e si esegue in qualche secondo con un pezzetto di carta sterile. Per la visita oculistica occorrono spazi, strumentari, mezz’ora di tempo, professionalità. Non ti pare incongruente a tal punto da essere indignato? Non ti pare che in queste “sacche” si possano nascondere economie non economiche per il bene del paziente? Mi piacerebbe che tu pubblicassi sul sito regionale, in questi ultimi giorni di legislatura, quanto la Regione Lombardia ha speso per il test di Schirmer e se il numero dei test eseguiti sono equi per l’importanza intrinseca del test stesso. Puntiamo su questi due numeri e ne vedremo delle belle! Hai una idea precisa come, senza controlli reali, si possa influenzare la salute dei pazienti? Vuoi un altro esempio? Cerca, questa volta da solo, altri due codici, cataratta e cataratta secondaria e rapportali. Forse scoprirai che si fanno molte cataratte secondarie, diciamo così, “non propriamente cliniche”.

Se credi, per proporre controlli seri, prendi spunto da quella puntata di Report del 2 maggio 2010,La prestazione, ancora così attuale, dove la Gabanelli parlando di me disse “andrebbe sostenuto e non ignorato”. Buon anno Melazzini e buona sanitasana a tutti i cittadini italiani.

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