La riunione del Consiglio regionale della Lombardia, l’ultima dell’era Formigoni, si è chiusa oggi all’insegna del silenzio. Quello dei tanti consiglieri indagati dalla Procura di Milano per lo scandalo dei presunti rimborsi illeciti. Cene nei migliori ristoranti, ma anche piccole spese quotidiane, per arrivare ai fuochi d’artificio e alle cartucce per armi da fuoco di alcuni esponenti leghisti. Un generale ‘no comment’ che ha costretto le telecamere a rincorrere i gruppi del Pdl e della Lega. “Quelli che hanno sbagliato si contano sulle dita della mano”, sostiene il governatore Roberto Formigoni fuori dall’aula consiliare. “Ma se è vera la metà delle cose che abbiamo letto”, commenta Romano La Russa, “dovremmo essere presi a calci nei denti”. I pochi che hanno rilasciato dichiarazioni continuano a sostenere che tutto verrà chiarito, e che le spese sono tutte di carattere istituzionale. Difficile però spiegare i gratta e vinci più volte acquistati dal consigliere leghista Stefano Toscani, o l’album dei Bon Jovi rimborsato a Massimiliano Orsatti, sempre del Carroccio. In consiglio oggi anche Nicole Minetti, che non ha voluto rispondere sui rimborsi percepiti per pranzi e cene consumati nei migliori ristoranti della città. di Francesca Martelli e Franz Baraggino

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