Basta parlare di Monti, perché in ogni caso il Pd non ha alcuna paura. Il segretario del Partito Democratico e candidato a Palazzo Chigi per il centrosinistra Pierluigi Bersani sgombra il campo dagli equivoci e più che altro l’inizio di campagna elettorale sul “tormentone” sull’ingresso in politica del presidente del Consiglio: “Io e altri non abbiamo nessuna preoccupazione siamo tranquilli – spiega e aspettiamo ci siano decisioni e si esca da questa discussione un po’ stucchevole”. “Leggo sui giornali tante cose in politichese”, aggiunge Bersani, e un certo “chiacchiericcio: qualcuno vuole chiedersi, invece, o chiedere come gli altri si scelgono i deputati o è un problema solo nostro?”. “Leggo i giornali anch’io e sento parlare di panico – insiste il leader democratico – Dal mio punto di vista da mesi ho espresso l’opinione che Monti possa essere più utile in una posizione di terzietà: è un’opinione poi Monti sceglierà cosa fare”. 

Con Monti, ha raccontato Bersani, “ci sentiamo spesso, più di quanto immaginiate. Tra di noi c’è una grande amicizia”. A chi gli chiede, però, in maniera specifica se lo abbia sentito tra ieri e oggi Bersani replica di no. Nemmeno via sms – ironizza qualcuno – come con Renzi? “Ma intercettate anche i messaggini?”, replica sullo stesso tono Bersani. Comunque, sorride ancora il segretario, “Renzi è più giovane, ci mandiamo i messaggini, è una cosa smart…”.

“Mi diverto molto a leggervi in questi giorni… – insiste il leader del Pd – Io sono tranquillo, non c’è nessuno più tranquillo di me…”. E su eventuali fuoriuscite dal partito si mostra sicuro: “Ma chi vuoi che vada?” e chiede: “Di cosa si sta parlando”. Magari – dicono i giornalisti – chi è a rischio con le primarie per il Parlamento. “Quella – chiosa Bersani – è un’altra categoria, un altro film…”.

Oggi Bersani ha partecipato con Nichi Vendola alla conferenza internazionale dell’Alleanza dei progressisti e ha ufficializzato che le primarie di Pd e di Sel si terranno negli stessi giorni, 29 e il 30 dicembre, e nelle stesse sedi. A margine dell’incontro, peraltro, Bersani e Vendola hanno fatto appello a cittadini e militanti per uno sforzo comune che ha l’obiettivo di “rinnovare la politica italiana”. “Invece di discussioni stucchevoli su chi arriva e chi parte – ha attaccato Bersani – vogliamo discutere di come si fa questo Parlamento?”. “Con Nichi abbiamo avuto l’occasione di scambiarci un po’ di vedute, in questo straordinario appuntamento con tutti progressisti del mondo, per considerare il destino che ci tocca insieme – dice – Assumiamo una iniziativa certamente ai limiti dell’impossibile per le difficoltà organizzative ma vogliamo fare un appello ai nostri militanti e ai cittadini perchè vorremmo continuare l’operazione di rinnovamento della politica”. 

“Mentre molti fanno dotte discussioni sulla fuga dalla politica – aggiunge lo stesso Vendola – Pd e Sel scelgono la gran parte dei deputati con una prima sperimentazione di ricostruzione della politica come proprietà pubblica”. “Sono contento – ha aggiunto – che lo facciamo nello stesso ultimo fine settimana di dicembre e nelle stesse sedi visto che c’è la stessa platea di elettori”. Vendola ha anche sottolineato, rispetto all’Europa, che “da tempo mi batto per gli stati uniti d’Europa che credo che dovrebbe rispondere alla propria crisi con un di più di politica, riprendendo la propria narrazione. L’Europa non può essere solo una moneta”.

Bersani ha parlato anche di Berlusconi. Quella di prendere le prime pagine dei giornali, ha detto, “è una delle abilità di Berlusconi, l’unica cosa che sa fare è occupare le prime pagine, se fosse per me dovrebbe andare a pagina 14…”. Nonostante questo, ribadisce il candidato alla presidenza del Consiglio, alle elezioni “Berlusconi non vincerà punto e basta”.

Al leader del centrosinistra chiude la porta in faccia, di nuovo, l’Udc: secondo Pierferdinando Casini, infatti, il Pd vuole un centro “che sia piccolo, non dia fastidio e magari si accontenti di qualche poltrona. In condominio con Vendola non c’è spazio per noi e i nostri valori”. “Il Pd – continua – crede di potersi liberare di Monti e degli impegni assunti in questo anno e contrae matrimonio con Vendola che di Monti ha sempre parlato male. Monti è libero di chiedere ai cittadini che approvino la sua agenda politica e noi con lui di chiedere ai cittadini se ritengano di tornare a coalizioni già sperimentate in passato”.

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