Inaugurato in pompa magna il 7 ottobre e subito chiuso, perché ancora non agibile. Di tanto in tanto però, in occasione di alcuni eventi non necessariamente musicali, anche se ancora in fase cantieristica, viene riaperto con uno speciale permesso rilasciato direttamente dal sindaco. E’ il curioso caso dell’Auditorium del Parco dell’Aquila, nato da un’idea del direttore d’orchestra Claudio Abbado e dell’architetto Renzo Piano (autore del progetto), nei giorni immediatamente successivi al terremoto che colpì il capoluogo abruzzese, e realizzato grazie al finanziamento di quasi 7 milioni di euro da parte della Provincia Autonoma di Trento.

La struttura ancora incompleta, oltreché priva certificato di agibilità e con un collaudo da ripetere, venne chiusa infatti proprio all’indomani della cerimonia di inaugurazione – presenziata dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, l’attore Roberto Benigni e lo stesso progettista Renzo Piano, e conclusasi con il concerto dell’orchestra diretta da Claudio Abbado –, scatenando di conseguenza non poche polemiche. Perché va bene che in Italia di cosiddette inaugurazioni premature siamo ormai abituati a vederne a iosa – Fiera di Milano, stazione Tiburtina e metro B1 a Roma, solo per citare alcuni esempi – ma questa è riuscita a battere ogni record.

Bisognerà aspettare solo “qualche settimana”, aveva assicurato l’assessore alla Cultura Stefania Pezzopane. Ma le sue previsioni non si sono dimostrate precise. A distanza di più di due mesi dall’inaugurazione, l’auditorium infatti non è ancora aperto al pubblico: all’esterno ci stanno ancora le transenne. Dentro invece “gli operai della ditta trentina (incaricata dalla Provincia di Trento, ndr) stanno ultimando i lavori”, rivela a ilfattoquotidiano.it l’ente musicale a cui dovrebbe essere affidata la gestione del mega cubo in legno ideato da Piano. Dettagli certo (qualche porta, un ascensore e i camerini), visto che lo spazio destinato ad accogliere pubblico e orchestrali è pronto. Ma quanto basta per poter dire che all’interno è ancora un cantiere. Dunque inagibile.

Un peccato però non poter già usare quella struttura, la cui la straordinaria acustica le ha fatto guadagnare l’appellativo di “Stradivari gigante”, per un altro concerto (dopo quello di Abbado). Ecco perché in occasione di alcuni sporadici eventi musicali, il sindaco Massimo Cialente concede di volta in volta un certificato di agibilità provvisoria. Una sorta di strappo alla regola.

D’altronde è soltanto una formalità burocratica quella del rilascio dell’agibilità per un’opera finita, lascia intendere il sindaco Cialente, contattato da ilfattoquotidiano.it. “In Italia funziona così. E’ vero, ufficialmente non è agibile”, ammette il primo cittadino aquilano. E c’è di più: i dissipatori sismici, su cui si regge la struttura, non avrebbero convinto uno dei collaudatori. Occorre quindi un nuovo test. Ma per l’ex deputato Ds si tratta soltanto “di alcuni passaggi burocratici, legati soprattutto al fatto che l’auditorium è una donazione della Provincia di Trento”. Non ancora formalizzata. “Soltanto allora – spiega il sindaco – potrò fare una delibera di giunta con la quale L’Aquila diverrà ufficialmente proprietaria. A quel punto potremo ultimare quei lavori (a carico nostro) e quindi accatastare l’opera e ottenere l’agibilità. Conto di poter terminare tutto entro marzo 2013”. A parte questo, l’auditorium “funziona perfettamente – sottolinea Cialente – tanto è vero che si sono tenuti dei concerti”.

E lo speciale permesso, proprio come avvenne il 7 ottobre, verrà emesso anche questa sera. Nessun concerto però. Bensì la presentazione dell’ultimo libro del giornalista del Corriere della Sera Aldo Cazzullo che, come si legge nel comunicato stampa del Comune dell’Aquila, si terrà “per iniziativa del sindaco all’Auditorium del Parco”. “Che c’entra uno spazio concepito per la musica, e per di più non ancora agibile, con la presentazione di un libro? – protesta il movimento “L’Aquila città unita” – L’auditorium è una struttura ad uso e consumo del sindaco, perché altrimenti lo apre ai suoi ospiti come se fosse il suo pied–à–terre?”. “Sì, ho fatto il certificato di agibilità provvisoria anche per la presentazione del libro di Aldo – conferma Cialente – come per i concerti che si tengono. Sicuramente si sarebbe potuta tenere anche in un altro luogo, ma visto che è una cosa alla quale tengo – conclude – la faccio nel posto più bello che ho. Se invito una persona a casa la faccio accomodare in salotto o al bagno?”.

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