Il Syrian Opposition Council è “il solo e legittimo rappresentante” del popolo siriano. E’ una mossa importante, un cambiamento di rotta significativo rispetto al passato quello che Barack Obama ha scelto di fare martedì in un’intervista a ABC News. Secondo il presidente americano, l’organizzazione da poco costituita dell’opposizione siriana è ormai “sufficientemente inclusiva” per poter ambire a un ruolo politico e diplomatico centrale nella crisi che sconvolge da mesi il Paese. Ovviamente, secondo il presidente Usa, il riconoscimento porta con sé inevitabili responsabilità: “Quella di organizzarsi in modo efficace, di rappresentare tutte le parti, di impegnarsi in una transizione politica che rispetti i diritti delle donne e quelli delle minoranze”.

Con il riconoscimento del Syrian Opposition Council, gli Stati Uniti si allineano alla posizione di Gran Bretagna, Francia e di diversi Paesi arabi, che hanno compiuto lo stesso passo poco dopo la creazione del Council, a una riunione dei gruppi dell’opposizione in Qatar, il mese scorso. La dichiarazione di Obama segue la designazione da parte dell’amministrazione USA di Jabhat al-Nusra e di altre formazioni radicali dell’opposizione siriana come “organizzazioni terroristiche straniere”, in uno sforzo che mira a marginalizzare i gruppi più radicali. Molti a Washington esprimono infatti timori sulla possibilità che forze e vicine ad al-Qaeda e al fondamentalismo islamico prendano il controllo delle riserve di armi chimiche del regime di Bashar al-Assad.

Proprio sulla questione delle armi chimiche, il segretario alla Difesa Leon Panetta ha spiegato ieri che il regime siriano sembra “aver rallentato” i preparativi per un possibile impiego di questo tipo di armi contro i ribelli. La scorsa settimana fonti vicine all’amministrazione avevano affermato che Assad avrebbe ordinato di caricare alcune bombe con le componenti chimiche che compongono il micidiale sarin, un gas nervino classificato come arma di sterminio. “Nelle ultime ore, non abbiamo più rilevato alcuna mossa per procedere in questo senso”, ha detto Panetta ai reporter che viaggiavano con lui su un aereo diretto in Kuwait, per una visita alle truppe americane.

Il riconoscimento del Syrian Opposition Council sarà al centro di una conferenza internazionale sulla crisi siriana in programma oggi a Marrakech, in Marocco. Il segretario di Stato USA, Hillary Clinton, ha annunciato che non parteciperà all’incontro a causa di un’indisposizione. Al suo posto, gli Stati Uniti hanno inviato il numero due del Dipartimento di Stato, William Burns. Probabile che in questa occasione l’amministrazione precisi il tipo di appoggio da dare al Syrian Opposition Council, che dovrebbe comunque, almeno in un primo tempo, essere di natura soprattutto logistica e umanitaria. Un aiuto militare all’opposizione siriana è per il momento escluso sia al Dipartimento di Stato sia al Pentagono. L’amministrazione di Obama, prima di impegnarsi più direttamente, vorrebbe infatti veder realizzate alcune delle sue richieste; in particolare la creazione, all’interno del Council, di un comitato più ristretto in grado di governare il Paese e dare una prima sistemazione istituzionale alla Siria, nel caso Assad venisse cacciato.

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