Il 28 gennaio del 2009 era “Io so”. Il 15 dicembre del 2012, quasi quattro anni dopo, sarà “Noi sappiamo”: sabato prossimo torneremo a piazza Farnese, per difendere la Costituzione e la magistratura palermitana sotto assedio. Dopo la sentenza della Corte Costituzionale sul conflitto di attribuzioni sollevato dal Presidente della Repubblica contro la Procura di Palermo, bisogna assolutamente prendere posizione.

Anche perché l’attacco “squisitamente” strumentale riservato ai pubblici ministeri di Palermo, è evidente, è un assalto a quel processo che punta a svelare verità atroci sulla terribile stagione che ha portato alla nascita della Seconda Repubblica mietendo vittime innocenti. E’ un’aggressione a tutti coloro che quella verità la vogliono.

Ha ragione Salvatore Borsellino a voler scendere in piazza e ha ragione Benny Calasanzio a citare Leonardo Sciascia. Nel momento in cui lo Stato (i magistrati) cerca di individuare le responsabilità dello Stato (altri soggetti istituzionali), il potere si organizza per “scongiurare il pericolo”. E così i magistrati palermitani, come nel 1992, si ritrovano isolati e delegittimati nel momento più delicato. Anche da colui che più di tutti dovrebbe difenderli: il Capo dello Stato.

I cittadini onesti, ovviamente, deprecano ogni tentativo di ostacolare la verità, specie se questo viene posto nell’interesse di imputati come Nicola Mancino, che pretenderebbe di sottrarsi al principio di uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge.

Noi queste manovre non possiamo consentirle. Noi, “partigiani della Costituzione” non possiamo tacere e nessuno può restare a guardare il potere che continua a ledere il diritto di questo Paese alla giustizia e alla verità. E’ responsabilità di tutti difendere quei valori e quei principi che i padri costituenti ci hanno trasmesso. E’ un dovere collettivo quello di preservare la memoria di quanti per quei valori e quei principi hanno sacrificato la propria vita. Per questo sabato 15 dicembre saremo a Piazza Farnese. Per questo speriamo di incontrare anche i vostri occhi in quella piazza.

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