Due modi diversi per reagire. Giovanni Favia e Federica Salsi una volta ricevuta la comunicazione che li diffida dall’utilizzare il marchio del Movimento 5 stelle e il nome di Beppe Grillo nella loro attività politica, hanno scelto di affrontare la prima giornata da ex in maniera totalmente opposta. Il primo affrontando i cronisti e intervenendo su Facebook, l’altra tenendo alla larga chiunque le ponesse una qualche domanda.

Favia, consigliere regionale dell’Emilia  Romagna da marzo 2010, il primo eletto in assoluto nelle file del Movimento di Grillo e Casaleggio, è arrivato nei palazzi della Regione all’una in punto. È entrato sorridente, diretto negli uffici di quello che ancora per poco è il suo gruppo consiliare. Ad attenderlo c’era Andrea Defranceschi, l’altro eletto a 5 stelle, che ancora non ha chiarito come si comporterà col suo collega espulso. Del resto anche Defranceschi, che è anche capogruppo, non molto tempo fa fu ripreso dal comico genovese. Grillo minacciò di cacciarlo quando il consigliere chiese alla politica di fare qualcosa per salvare i giornalisti de l’Unità alle prese con una crisi aziendale.

Ad attendere Favia c’erano parecchi cronisti. A chi gli chiedeva il perché di quel sorriso stampato in volto, ha risposto: “Dovrei piangere?”. Poi Favia ha spiegato che a lui la raccomandata non è ancora arrivata. “Ho già ricevuto una mail che mi preannuncia l’espulsione”, spiega. Che cosa succederà nelle prossime ore non è chiaro. In serata a Modena si terrà la semestrale, la riunione periodica in cui i due consiglieri regionali si confrontano con i militanti del Movimento. Defranceschi sarà presente: di Favia ancora non si sa.

Favia su Facebook: “No alla fede messianica nel leader”. Dopo qualche ora un nuovo segnale da Favia dalla sua pagina Facebook dove appare ancora sorridente, a mani alzate e quasi incrociando un braccio di Beppe Grillo saluta la folla plaudente. “Ci siamo messi in marcia in migliaia, in questi anni, per cambiare il paese”, scrive Favia, “Rinnovare la sua cultura politica, marcita in decenni di scempio della cosa pubblica. Armati di tanto coraggio e buona volontà, abbiamo messo al centro etica e spirito di servizio, ottenendo nelle istituzioni risultati incredibili”.

Ecco poi l’affondo, o il tentativo d’affondo che non spezza del tutto i legami con il leader del Movimento che questa mattina lo ha formalmente cacciato: “Gli interessi privati, i personalismi, la verticalità organizzativa, la fede messianica in un leader, non sono mai state nel nostro DNA, non sono mai state i nostri semi. Accettare una deriva di questo tipo significherebbe arrendersi. E noi invece non ci arrendiamo mai”.

L’uso del “noi” fa presagire che Favia, perlomeno a livello mentale, non si senta ancora fuori dal Movimento, anzi che proprio grazie a questa impetuosa retorica in prima persona plurale, pensi di rimanere al suo interno (senza poter utilizzare più il simbolo a suo nome, n.d.r.) e combattere qualche battaglia per ribaltare equilibri e regole tra i 5 Stelle.

Salsi: “Andate via non voglio parlare”. Federica Salsi invece nella giornata della bufera, dopo l’intervista rilasciata in mattinata al suo amico Antonio Amorosi, si è rifugiata a casa sua,  immersa e nascosta nella campagna a nord di Bologna. Quando la raggiungiamo, dopo essere scesa nel cortile senza neppure avvicinarsi, ci chiede di lasciarla in pace. “Almeno a casa”. Scura in volto, un cracker in mano, la consigliera comunale di Bologna ci invita senza troppi giri di parole a sparire, proprio come fece un mese fa di fronte alla azienda dove lavora dopo la reprimenda Punto G di Grillo.

Altro che sorriso stampato sul volto. Per lei non ci sono neppure gli incontri con i colleghi. Salsi che per una sua apparizione al programma Ballarò era stata attaccata ferocemente da Grillo a inizio novembre, sembra molto più isolata infatti rispetto ai suoi colleghi. Stamane, dopo che la consigliera aveva abbandonato il palazzo del Comune a seguito dell’espulsione, gli altri due consiglieri, Massimo Bugani e Marco Piazza sono rimasti a lavoro. “Non ne sapevamo niente prima”, è l’unica frase che si lascia scappare Bugani, chiuso nel suo ufficio. Certo, quando Grillo la attaccò per la comparsata da Giovanni Floris e Salsi reagì contro il blogger, sia Bugani che Piazza non esitarono a lasciare sola in consiglio comunale Federica Salsi. Un gesto che era solo il prologo di una storia finita oggi.

Vandini (5 Stelle Ravenna) polemizza sulla pagina Facebook di Marco Piazza. “Bene, bene ora voglio vedere i fenomeni duri e puri che sanno davvero come si lavora per il Movimento. Robe da matti siamo pronti davvero ad accettare qualsiasi porcheria, mi viene il vomito”. Interviene così un fedelissimo della corrente Favia che già era entrato in polemica con il leader del M5S. “Beppe, (Casaleggio, staff o chi per loro) vuoi cacciare fuori Giovanni o chiunque altro? (…) proponi l’espulsione attraverso il portale, coinvolgendo il territorio che lo ha eletto”, prosegue Vandini, “Idem per Valentino (Tavolazzi, n.d.r.) e tutti gli altri. Proponi l’espulsione e spiega quali regole sono state infrante”. Seguono commenti non proprio positivi sulle sue parole fino a quando un simpatizzante di Vandini lancia il sasso senza togliere la mano: “Vandini forza e la volta buona, fondate ‘sto robo’ (una lista con gli epurati 5 Stelle, n.d.r.) e andate per la vostra strada. buona fortuna”.
di David Marceddu e Davide Turrini
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