Pupi Avati, Tonino Guerra e Sofia Loren. Questo il tris d’assi della prima edizione del San Marino Film festival che dal 10 dicembre prenderà il via sul Titano per durare fino al 15 dicembre.

Oltre 70 i film, tra lunghi e corti, con il regista bolognese a capo della giuria del festival per il miglior lungometraggio, l’attrice napoletana ospite speciale e il poeta romagnolo scomparso la scorsa estate come stella polare dell’intera manifestazione.   

Il San Marino Film Festival, presieduto dall’imprenditore Roberto Valducci e diretto dal regista Romeo Conte, proporrà un concorso (12 film e 3 documentari e 8 Corti), una sezione dedicata a Tonino Guerra con i film che lo hanno reso famoso nel mondo. Saranno inoltre presentate le sezioni collaterali “I Corti”, dedicata anche alle scuole, con la proiezione di una serie di cortometraggi vincitori di premi internazionali, sulle tematiche del “Bullismo”, dei “Diritti Umani”, “Animazione” e “Sport” (tutte le mattine, ad ingresso libero) e la sezione “Incantati da Tonino” con una piccola selezione di quattro capolavori di tre maestri del cinema animato russo – presenti in sala – creati in collaborazione con lo stesso Tonino Guerra.

I lungometraggi in gara sono: Il paese delle spose infelici di Pippo Mezzapesa, La kryptonite nella borsa di Ivan Cotroneo,  Crayons of Askalan Laila Hotait, Io sono Li  di Andrea Segre, Plan C. di  Max Porceljin, Silent Youth di Diemo Kemmesies, Qualche Nuvola di Saverio Di Biagio, La Strada Verso Casa di Samuele Rossi, Appartamento ad Atene di Ruggero Dipaola, Alfonsina y el mar  di K.Kosoof, Ristabbanna di Gianni Cardillo e Daniele Deplano, Il Pasticciere di Luigi Sardiello, Mozzarella Stories di Edoardo De Angelis.

I corti in gara invece: Tiger Boy di Gabriele Mainetti, La sera prima di Massimo Fallai, I like trains, sea of regrets di Ben Lankester & Matthew Hopkins, Pizza Verdi di Gary Nadeau, La sala di Alessio Giannone, La Casa di Ester di Stefano Chiodini, I corvi di Marco Limberti, Mirena di Daniel Devecioglu.

I documentari selezionati sono: Mimmo, Mimino e Mimì, ossia Domenico Modugno di Antonella Sibilia e Michele Roppo, From the streets of the fields di Carlos Sanchez e Josep Maria Badell, Fabrizio Misce Caselli di Alessio e Claudio Focardi e Il Mundial dimenticato di Filippo Macelloni e Lorenzo Garzella.

Articolo Precedente

Kinodromo, a Bologna dove il cinema è bene comune

next
Articolo Successivo

Lo Hobbit in alta definizione, la sala diventa una playstation

next