Nelle vene la chitarra di Chuck Berry, nel cuore suona ancora Jerry Lee e dentro tanta voglia di divertirsi. Proprio come cantano nella canzone Rock Autolesionista che rappresenta anche il loro manifesto ideologico. È con questo spirito che Stefano Disegni, nome d’arte del vignettista satirico Stefano Di Segni, con l’amico chitarrista Claudio Maria Batelli, ha messo su la band Ruggine. “Un nome che si adatta bene a noi, data l’età anagrafica” dichiara il vignettista. E devoti al sound del rock ‘n’ roll, sarebbero capaci persino di presentarsi con i jeans strappati al ginocchio, le scampanature da 70 centimetri e gli stivali con i tacchi da dodici. Un rock praticato in maniera “autolesionista, perché non vende l’anima alle leggi di mercato”.

Al di là dell’ironia, Disegni è un valido cantante oltreché armonicista e soprattutto non è nuovo a incursioni nel mondo della musica avendo già militato ne Gli Ultracorpi, band con cui produsse il primo musical a fumetti. I brani del disco d’esordio, attualmente in lavorazione, con uscita prevista in gennaio, al pari delle sue vignette, hanno testi pungenti ed esilaranti per una musica mollemente appoggiata sull’ala del turbine intelligente. Come “Canzone arida” in cui si canta l’amore al tempo dei Tecnici, o “Mannaggia Alberto Sordi”: lui tipo maledetto, sbeffeggiando Piero Pelù, per darsi un’aria da duro s’è comprato pure l’Harley, personalizzandola, smarmittandola, mettendole anche il faro giallo a simboleggiargli il fallo. Poi però, gli ritorna in mente Alberto Sordi in un Americano a Roma “che mi ridimensiona”. “Se non ci fosse stato Alberto Sordi, a quest’ora San Giovanni in Laterano sarebbe l’Oklahoma”. Nel disco ci sarà anche “Il ritorno dello Scrondo” uno dei personaggi più famosi partoriti dalla mente di Disegni e diventato celebre una ventina di anni fa, dapprima come protagonista del fumetto in cui si raccontavano le sue avventure improbabili (picchiava personaggi dei fumetti famosi, aveva rapporti sessuali con angeli custodi e soprattutto era emarginato rozzo e rockettaro), e poi in carne e ossa in tv, nel programma Matrjoska, impersonato da Ilvano Spano, un attore di Anzio con altezza 92 cm. Con lui nel programma, una Moana Pozzi completamente nuda che fece scalpore. In rete, su FlopTv potete trovare la prima puntata della nuova serie.

Insieme con Claudio Maria Batelli, uno dei protagonisti della scena rock romana della metà degli anni Settanta, ha ri-messo su la band: “La Ruggine è un nome ereditato dalla formazione in cui militava Batelli negli anni Settanta. Mentre il titolo del disco di prossima uscita è ancora da decidere. Potrebbe chiamarsi semplicemente Ruggine come il nome della band, oppure Antiruggine”. Un disco che è venuto fuori da solo, frutto dei tanti concerti che hanno fatto in giro per l’Italia. “Di frequente ci chiedono il cd, e in questo modo cerchiamo di accontentare i nostri fan. La risposta del pubblico è lusinghiera e dal vivo siamo abbastanza trascinanti col nostro rock fatto a mano. Perché la nostra è una band che suona sul serio, senza artifici o rinforzi digitali”.

Alla domanda se c’è il rischio che l’attività musicale prenda il sopravvento su quella di vignettista Disegni confessa: “Cosa succederà non lo sappiamo. Ci stiamo divertendo molto, facciamo concerti. Ah… stiamo cercando un manager, se qualcuno fosse interessato a produrci… del resto, siamo arrivati a un livello di suono tale che servirebbe una gestione ragionata”.

Articolo Precedente

Ballata triste per Taranto

next
Articolo Successivo

Eva Mon Amour, la nuova prova di una band di confine

next