Estate del 2006. Ho pubblicato tre libri. Uno (Il quaderno delle voci rubate) è distribuito solo nella mia città. Il secondo, invece, Dicono di Clelia, esce per la casa editrice Mursia. Il terzo, Lo scommettitore (una sorta di giallo politico con post-fazione di Travaglio) lo pubblica la giovane casa editrice di Ravenna, Fernandel.

Mi è andata bene con Dicono di Clelia e Lo scommettitore: ho inviato il manoscritto e le due case editrici mi hanno risposto che sì, il mio lavoro sarebbe stato pubblicato.

Sempre nell’estate del 2006 ho in mente di scrivere un giallo. Mentre ipotizzo struttura e trama e personaggi scrivo di questa mia idea sul mio blog personale (che esiste ancora e che si chiama Altri appunti).

A settembre ricevo una mail: dalla casa editrice Newton Compton.

Hanno letto Lo scommettitore, mi dicono, hanno anche letto sul mio blog che sto scrivendo un giallo. E mi fanno una proposta: di pubblicarlo con loro.

Un anno dopo, per Newton Compton, uscì La donna che parlava con i morti (poi ho pubblicato altri due libri con Perdisa, e la mia carriera di scrittore è bell’e che raccontata).

Il mio rapporto con la Newton Compton non si limitò alla sola pubblicazione del mio giallo, ma iniziai a segnalare anche libri scritti da autori sconosciuti.

Col passare del tempo ho capito che farsi segnalare da qualcuno è la strada maestra non dico per essere pubblicati: ma per essere perlomeno letti da un editore.

Ma c’è anche la rete: non può fare miracoli ma, forse, a qualcosa può servire.

E comunque: chi scrive le prova tutte o quasi, no?

Una proposta, dunque, a chi ha un libro nella cassetto.

Possiamo, in questo mio blog sul fatto online, proporre un libro a settimana: ma non tutto, sarebbe inutile.

Titolo.

Primo capitolo.

Due righe (due) sull’autore.

Una sorta di quarta di copertina di una quindicina di righe.

E ogni volta che ne posto uno, elencare sotto i link degli altri manoscritti in cerca di editore.

Un manoscritto a settimana.

Con commenti dei lettori.

PS. Sarei tentato di dire: pubblicherò tutto. No, non pubblicherò tutto. Non pubblicherò le proposte editoriali sgrammaticate, scritte senza almeno un po’ di cura.

E’ vero, la case editrici pubblicano sempre più senza fare lavoro di scouting, ma è anche vero che sono sommerse, più di quanto si possa pensare, di proposte editoriali indecenti. Di gente che pretende di pubblicare e che non legge.

Per avere la propria proposta editoriale pubblicata in questo spazio mandate il tutto a: bastardoposto@gmail.com

Aggiornamento del 3 dicembre 2012, ore 17.30

Sono già una quarantina circa le proposte editoriali arrivate.
Alcune precisazioni.
All’indirizzo di posta elettronica devono pervenire tre documenti in formato word, questi:
– una breve biografia dell’autore CON INDIRIZZO MAIL
– il primo capitolo del libro (o anche solo un estratto del primo capitolo, meglio stare nello stretto, soprattutto in rete)
– una quarta di copertina
Alcuni mi hanno scritto: «Ho un libro, ma per la verità non è più nel cassetto, perché è stato già pubblicato… ma è come se non lo fosse».
Allora, chi ha già pubblicato il proprio lavoro o su un sito internet o per una casa editrice locale lo scriva alla fine della quarta di copertina. Meglio essere chiari.
Mi è stato chiesto se si possono inviare racconti, poesie, saggi: certo che sì.
Non mandatemi più cose scrivendo «scelga lei…». 
Il materiale è tanto ma il tempo che ho a disposizione no.
Anche perché se dovessi postare una proposta a settimana non finiremmo più. Magari ne inserirò due, a patto che mi si venga incontro.
Infine: quando tocco le cento proposte editoriali ricevute mi fermo. Oppure vedo se è possibile coinvolgere altri che mi diano una mano.

Il Fatto Personale

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