Frena l’inflazione a novembre: secondo la stima preliminare dell’Istat, il tasso registra una diminuzione congiunturale dello 0,2% e un aumento del 2,5% nei confronti dello stesso mese dell’anno scorso (era +2,6% a ottobre). Il lieve rallentamento, che segue quello più consistente registrato a ottobre, è dovuto prevalentemente alla frenata dei prezzi dei carburanti: la verde cala del 4,2% su base mensile e il diesel dell’1,8%. Su base annua il rincaro della benzina frena all’11,2% (dal 16,3% di ottobre) e quello del gasolio a 13,9% (dal 17,9% di ottobre). Più in generale, i cosiddetti beni energetici non regolamentati registrano un calo congiunturale del 2,2% e una crescita tendenziale dell’11,5%, rispetto al 15,0% di ottobre. L’inflazione acquisita per il 2012 si conferma al 3,0%. Al netto dei soli beni energetici, la crescita tendenziale dell’indice dei prezzi al consumo rallenta all’1,6% (+1,7% nel mese precedente).

Rispetto al mese precedente, forti diminuzioni dei prezzi dei servizi ricettivi e di ristorazione (-1,3%) e dei trasporti (-1,2%). In calo sul mese precedente risultano anche i prezzi di ricreazione, spettacoli e cultura (-0,5%). In aumento invece i prezzi delle comunicazioni (+0,9%) e dei prodotti alimentari (+0,4%). Rispetto a novembre 2011, invece, i maggiori tassi di crescita interessano l’abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+6,4%), i trasporti (+5,2%) e l’istruzione (+3,1%). L’aumento più contenuto riguarda i servizi ricettivi e di ristorazione (+1,1%) mentre risultano in flessione i prezzi delle comunicazioni (-1,4%), dei servizi sanitari e spese per la salute (-0,2%) e di ricreazione, spettacoli e cultura (-0,1%).

L’inflazione frena anche nell’Eurozona. Secondo Eurostat, nella prima stima di novembre, il tasso su base annua e di +2,2%. A ottobre il dato – ancora provvisorio – era di +2,5%. A settembre, ultimo dato consolidato, Eurostat aveva registrato un +2,6% sempre su base annua. Nel novembre 2011 l’inflazione nell’Eurozona era del 3,0%. Nella prima stima di novembre, pubblicata oggi dall’istituto europeo di statistica, il dato di inflazione del +2,2% è composto dall’impennata dei prezzi dell’energia (+5,8) e dall’aumento di quelli nel settore settore alimentari e tabacco (+3,0%), mentre sono deboli i servizi (+1,7%) ed i beni industriali (+1,1%).

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