Sono in aumento le violenze contro le donne all’interno di rapporti sentimentali. Secondo le anticipazioni dei dati 2012 di Telefono Rosa, diffusi alla vigilia della Giornata contro la violenza alle donne di domenica questo tipo di abusi ha raggiunto l’85% di tutte le violenze, il 3% in più del 2011. Questo dato – commenta l’associazione – “dimostra l’urgenza di ripartire dalle relazioni donna-uomo, proprio gli uomini inizino davvero a farsi carico di questa vera e propria tragedia”.

Sono invece oltre un migliaio le donne che nel corso del 2012 si sono già rivolte a Telefono Rosa per chiedere aiuto. Sulla base di queste denunce (i dati sono stati elaborati da Swg), si rileva che il fenomeno solleva un “concreto allarme” e “non migliora affatto, anzi. Le vittime che dichiarano di subire più violenze contemporaneamente sono in aumento”. Interessano ogni status sociale ma il 60% delle vittime è in età tra i 35 e 54 anni.

Nel 2012, il 72% ha subito violenza psicologica, il 44% fisica. A queste percentuali si devono aggiungere, inoltre, i numerosi casi di minacce, maltrattamenti economici e altri tipi di molestie, tra cui non manca lo stalking”. Nell’82% dei casi – prosegue l’associazione – la violenza è continua, ripetuta. Nel 2012, inoltre, i casi di donne che subiscono violenza da oltre 20 anni raggiungono il 15% delle intervistate (12% nel 2011), seguiti da un ulteriore 15% di vittime che patiscono i soprusi da almeno 10 anni (13% nel 2011).

“Siamo a 106 donne uccise nel 2012 – ricorda la presidente dell’associazione Gabriella Moscatelli – con una quantità di donne che subiscono in Italia una violenza inaccettabile. Vediamo ogni giorno storie che non possiamo dimenticare e delle quali noi stesse facciamo, a volte, fatica a raccontare. Ho ancora scolpite nella mente le storie di Fakra, vittima di acidificazione e ospite per cinque anni nella nostra casa di accoglienza, di Maddalena che ha subito uno stupro di gruppo e affrontato questa tragedia con coraggio. Donne che sono uscite dall’incubo anche grazie alla tenacia delle nostre avvocate e psicologhe e nelle cui cause penali, l’Associazione si è anche costituita parte civile. Ma sarebbero tantissimi, purtroppo, i nomi delle donne che passano dalla nostra sede perché vittime di violenza domestica. Parlarne, soprattutto ai giovani, è fondamentale”.

Per questo, per il 25 novembre, Telefono Rosa ha organizzato al Centrale Teatro Preneste, a Roma, alle 10, uno spettacolo (“15 22, scritto da Pina Debbi, regia Tiziana Sensi; titolo che prende spunto dal numero nazionale antiviolenza che dal 19 dicembre sarà gestito da Telefono Rosa) per far conoscere e riflettere sul fenomeno.

Articolo Precedente

Giornata contro la violenza sulle donne, Severino: “Servono altri passi avanti”

next
Articolo Successivo

Femminicidio, in Sicilia una settimana di eventi per “una presa di coscienza”

next