Ad un soffritto di due cipolle bianche con dell’olio extra, all’apparire del color oro, fermatelo e aggiungete in questa sequenza peperoncino macinato a piacimento, un cucchiaino di semi di finocchio polverizzati, un paio di spicchi d’aglio, anch’esso tritato, ed uno di gialla curcuma, più tre o quattro pomodori pelati frantumati. Sempre a piacimento ci potrete grattugiare del pepe nero. Infine stufateci insieme un palla di cavolo verza tagliato a listarelle approfittando e lasciandoci tutta l’umidità del suo lavaggio. Sale a misura.

La domanda che vi dovrete porre a questo punto sarà: devo arrostirmi delle salsicce per poi ripassarle rapidamente con questo cavolo o uso questo intingolo per delle frittatine che chiamerete “del cavolo”? Potreste anche risolvere il dilemma con la solita polenta, condendola col cavolo sopra descritto o risaltarci dentro, dopo una cottura attenta, delle orecchiette così maritate. Se amanti del riso, toglierei dalla cottura il seme del finocchio e ci aggiungerei, per una mantecatura finale, un’elegante noce di burro e la solita generosa dose di parmigiano.

Se vi siete decisi per questo risotto, tagliuzzerei le listarelle di cavolo verza ulteriormente. Se toscani, e solamente in questo caso, potrete aggiungerci qualche etto di lampredotto spezzettato. Tutti gli altri potranno, se non vegetariani, sempre per il risotto, frantumarci dentro qualche salsiccia sminuzzata e, per quest’occasione, non arrostita ma stufata dentro la prima cottura del cavolo. La salsiccia sbriciolata potrà anche darvi delle soddisfazione se aggiunta sia nel caso della polenta che per le orecchiette, anche se a dirvi il vero l’ultima volta c’ho condito delle tagliatelle benedette da mano modenese e femminile.

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