Dopo la guerriglia in strada, quella multimediale. All’indomani degli incidenti verificatisi in tutta Italia e in particolare a Roma durante la giornata di mobilitazione generale contro l’austerity dei governi, il ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri ha commentato l’accaduto, annunciando sanzioni contro i poliziotti che hanno agito con violenza e non risparmiando aspre critiche a quanto detto da Beppe Grillo. “Punirò i poliziotti violenti, colpire gli inermi è intollerabile ma la piazza deve rispettare la legalità” ha detto la titolare del Viminale in una intervista a Repubblica, che ha pubblicato un filmato in cui si vede un agente in borghese che infierisce su un ragazzo inerme. “Queste immagini non le avevo ancora viste. E questa violenza su un inerme è intollerabile e ingiustificabile. Questo poliziotto sarà identificato subito” ha detto la Cancellieri, che poi ha annunciato lo stesso trattamento anche “qualora altre immagini dovessero documentare comportamenti simili”. “Su questo punto – ha detto la Cancellieri – non ci sono né se, né ma. Il monopolio della forza è democratico se la forza è esercitata nel rispetto della legalità. Altrimenti diventa un’altra cosa”. E polemica è destinato a suscitare il video che la stessa Repubblica ha mostrato sul suo sito. Nel filmato si vedono chiaramente lanci di lacrimogeni dai tetti e dalle finestre del ministero della Giustizia al passaggio della manifestazione. 

Il ministro dell’Interno, poi, è intervenuta anche sull’intervento di Beppo Grillo nella ‘lettera al soldato blu’, in cui chiedeva agli agenti di abbandonare la divisa e schierarsi al fianco degli studenti che protestavano. Sulla questione, Anna Maria Cancellieri è un fiume in piena: “Quanto ha detto è da irresponsabile. E’ un esempio di sciacallaggio politico. Il Paese non ha bisogno di altri Masanielli. Ne ha avuti abbastanza. E per altro, il Masaniello originale non aveva nemmeno questo tono torvo, truce. Ma come si fa ad evocare la guerra? Che c’entra quel richiamo a Pasolini? Di quale Italia stiamo parlando? – è la presa di posizione del ministro – In questo modo non si guida un Paese ma lo si porta alla distruzione. Questo Paese ha bisogno di responsabilità e di politica, quella che ho sentito nelle parole del Capo dello Stato“.

Sul significato delle manifestazioni in piazza, poi, il ministro ha detto che “gli studenti che a migliaia sono scesi in piazza esprimono le loro ragioni. Per questo vanno difesi nella loro libertà di manifestare. Ma questo può avvenire solo in una cornice di legalità complessiva. Dove la libertà di ciascuno finisce dove comincia quella dell’altro. Vale per i politici. Vale per chi manifesta. Io, da ministro, posso assicurare che il Viminale e il Dipartimento di Pubblica sicurezza farà la sua parte. Ha la vitalità per farlo e ha un capo, Antonio Manganelli, che in questo momento ha e merita la fiducia di tutti”.

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