Umberto Ambrosoli dice sì alle primarie. L’avvocato, figlio di Giorgio, il liquidatore della banca di Michele Sindona ucciso nel 1979, “ha manifestato la piena disponibilità a prendere parte a forme di partecipazione popolare dell’elettorato lombardo che intende discutere e sostenere un progetto di patto civico”. Lo annuncia una nota diffusa dal comitato promotore della sua candidatura dopo l’incontro con la coalizione di centrosinistra.

Nelle prossime 48 ore l’avvocato renderà note “le linee progettuali del patto civico che è all’origine della sua dichiarazione di disponibilità” e che “comprenderà soggetti sociali e civili e forze politiche che escludono gruppi che hanno fatto parte dell’alleanza di governo della Regione Lombardia“.

Riguardo le modalità di partecipazione, secondo quanto emerge dall’incontro, “entro la metà di dicembre verrà indetta una prima giornata da un comitato civico in tutta la regione e in rete che consentirà ai cittadini di valutare il progetto di cambiamento e contribuire allo sviluppo della campagna elettorale”.

Entro mercoledì il centrosinistra lombardo valuterà quindi la proposta politica di Umberto Ambrosoli e deciderà se convocare le primarie oppure affidarsi a un’unica candidatura condivisa. “Abbiamo definito i passi successivi per condividere la candidatura di Ambrosoli – ha riferito il segretario regionale di Sel Franco Bordo – che oggi ha esplicitato la sua condivisione del ‘Manifesto per la nuova Lombardia’. Ci presenterà una sua proposta politica e in base a quella valuteremo se sussistono ancora le condizioni per svolgere le primarie, a patto che questo percorso sia condiviso anche dagli esponenti che si sono già candidati alle primarie”.

Mentre la Lega Nord ha già designato Roberto Maroni come suo candidato unico e ufficiale e Albertini sembrerebbe essere l’uomo appoggiato dal Pdl, anche il centrosinistra, dunque, si appresta a scegliere il suo candidato.

IL DISOBBEDIENTE

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