Il sindaco di Firenze lancia a Roma, al grido di “rivoluzione digitale adesso”, un comitato di esperti delle Ict, scesi in campo a sostegno della sua candidatura alle primarie e per sviluppare l’uso delle tecnologie in Italia. “Internet è il futuro, favorisce la partecipazione dei cittadini e lo sviluppo economico, offre lavoro – afferma Renzi durante l’incontro – quando non si parla delle scaramucce interne, alleanze o non alleanze, ecco che escono fuori i contenuti”. Tra i sostenitori 2.0 del rottamatore ci sono il manager Peter Kruger, l’informatico Stefano Quintarelli, docenti ed esperti della rete come Eugenio Prosperetti e Franco Sacco.” Insomma “il meglio deve ancora venire”. Cita spesso il presidente degli Stati Uniti, ma Matteo non si sente mica “un Obama nostrano”. Ma davvero il sindaco di Firenze rappresenta rappresenta l’uomo del cambiamento o è solo un’immagine di facciata? “Un solo mese di primarie ha messo in moto la più grande trasformazione della sinistra italiana degli ultimi vent’anni – sostiene Kruger – non credo nel miracolo e non credo che Renzi sia una riproposizione del leaderismo come l’abbiamo conosciuto, tra le idee e il leader ci sono le persone, e lui le sa ascoltare”  di Irene Buscemi

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