Bocciato, perché malfunzionante e poco trasparente. Il sito web del consiglio regionale della Campania è obsoleto, è pieno di link che rimandano a pagine vuote, è privo in alcuni punti delle informative sulla privacy e in violazione di una legge regionale non pubblica le retribuzioni dei dirigenti e i redditi e le spese dei consiglieri. Lo certifica “La Bussola della Trasparenza”, il programma elaborato dal ministero della Funzione Pubblica come strumento di misurazione della qualità dei siti internet della pubblica amministrazione, che stronca senza pietà il portale campano. Soddisfa appena 6 indicatori di trasparenza su 41. Un mezzo disastro per un sito sul quale la Regione Campania ha deciso di investire circa tre milioni di euro. A far venire a galla le magagne ha provveduto un gruppo di cittadini e associazioni che ha creato un evento ad hoc su Facebook e dopo aver testato il sito con il programma di misurazione, ha inviato le conclusioni dell’analisi al presidente del consiglio regionale della Campania, Paolo Romano, ai dirigenti della Regione competenti per internet e per la pubblicazione degli atti, e al Dipartimento Funzione Pubblica del governo.

Tra i disservizi più gravi, la mancanza in home page di link e informazioni relative all’Ufficio Relazioni con il Pubblico e un link (“Trasparenza”) che una volta cliccato non rimanda alle notizie che la parola suggerirebbe. Anzi: risultano assenti i nomi, curricula e retribuzioni di segretario e dirigenti e di coloro che rivestono incarichi di indirizzo politico-amministrativo. Le informazioni sulle consulenze sono ferme ad aprile, non ci sono notizie sugli incarichi conferiti ai dipendenti. Sul sito poi non viene attuata la legge regionale dell’agosto 2010 “anagrafe pubblica degli eletti: disposizione sulla trasparenza e l’informazione”.

Legge che imporrebbe la pubblicazione dei gettoni di presenza, delle dichiarazioni dei redditi dei consiglieri, degli atti presentati durante il mandato, del quadro delle presenze dei lavori in consiglio e in commissioni coi voti espressi sui singoli provvedimenti, delle spese per i viaggi, la telefonia e la dotazione informativa, dell’elenco delle proprietà immobiliari della Regione e della loro destinazione d’uso, dell’elenco di tutti gli incarichi esterni e dell’iter di assegnazione con relativi compensi, dei bilanci e del management delle società partecipate. Tutte notizie che sul portale del consiglio regionale della Campania non troverete.

La normativa attuale prevederebbe anche le riprese audio-video dei lavori del consiglio. Servizio che il sito non offre. Le selezioni pubbliche per le nomine non sono inserite tra i “bandi”, ma nelle pagine “lavori della giunta” e “lavori della commissione per il regolamento”, rendendole poco visibili ai potenziali concorrenti interessati. E tra piccole e medie imperfezioni di tipo tecnico su font e qualità dell’html utilizzato, sbuca un dettaglio che rammarica ulteriormente cronisti e operatori dell’informazione: la rassegna stampa è ferma al settembre 2011.

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