La maggioranza dei cittadini non sa ancora cosa ma soprattutto se andare a votare. I sondaggi realizzati in questo periodo, quindi, sono falsati da questo dato.

Probabilmente tra di loro c’è anche chi ha partecipato alla straordinaria stagione di mobilitazione che tra il 2009 e il 2010 ha portato a manifestare milioni di persone, con piazze che chiedevano cose semplici: la risoluzione del conflitto di interessi, nessun bavaglio alla stampa e al web, la fine dei comportamenti  lesivi  della dignità delle donne, un futuro occupazionale sicuro per i giovani, lavoro per tutti. A questi dobbiamo aggiungere il “popolo dei referendum” che ha ribadito, col voto, che l’acqua deve restare bene comune, il rifiuto del nucleare e l’abolizione del privilegio legato al legittimo impedimento. Senza dimenticare il milione e duecentomila persone che hanno firmato contro il Porcellum.

Rispetto a queste istanze – salvo rare eccezioni come l’Idv, i Verdi e Rifondazione –  i partiti si sono dimostrati inadeguati, arroccati a difesa dei loro privilegi e delle prebende riservate ai loro dirigenti e agli stipendi e vitalizi faraonici dei loro eletti.

In questo scenario, un nuovo progetto politico è possibile. Indico qui alcuni semplici assiomi, invitandovi ad aggiungere o approfondire altri temi nei vostri commenti.

Basta al conflitto di interessi

Basta al precariato ma più occupazione per tutte e per tutti e difesa dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori

Basta ad una giustizia che consente a potenti e ricchi un trattamento diverso rispetto agli altri cittadini

Basta alle discriminazioni di genere e di orientamento sessuale

Basta alle spese militari ma ridistribuzione delle spese statali a favore del welfare

Basta privilegi al Vaticano

Basta alle leggi bavaglio ma incentivi a favore della rete e della diffusione di Internet

Basta all’Europa della finanzia e dei finanzieri ma una politica europea dei e per i cittadini

Basta alle grandi opere inutili ma investimenti a favore dell’ambiente e delle energie rinnovabili

Basta alle interferenze religiose e statali sui diritti individuali e civili

Basta ai privilegi della casta politica ma trasparenza, limite a stipendi, abolizione dei vitalizi, incompatibilità delle cariche e scelta partecipativa dei candidati per ogni elezione amministrativa e politica

Questa è solo una traccia, anche utilizzando i punti che abbiamo elaborato come #Sulatesta. Ma sarebbe bello che ciascuno di noi dicesse cosa ne pensa. Un pacchetto di idee proposte e discusse in rete per andare oltre i nomi di probabili leader: Vendola, Di Pietro, Ferrero, Pisapia, De Magistris, Grillo, Orlando… dovrebbero sedersi e dirci che ne pensano di questi temi, piuttosto che proporsi come capi di movimenti e/o partiti.

Sarebbe bello che loro, per primi, dicessero basta alla politica dei leader, pensando soprattutto alle cose da fare, insieme. E utilizzando il metodo più partecipativo possibile. Così avremo la possibilità di mobilitare molti dei cittadini che hanno in mente di starsene a casa,  piuttosto che andare a votare “turandosi il naso”.

PERCHÉ NO

di Marco Travaglio e Silvia Truzzi 12€ Acquista
Articolo Precedente

Berlusconi: “Pensavo di chiedere scusa agli italiani perché non ce l’ho fatta”

next
Articolo Successivo

Grillo: “Renzi in giro, Firenze nei debiti”. Replica: “Nuota, ma non sa di economia”

next