C’è una banca senza computer e sportelli, in cui il presidente incontra i clienti uno ad uno, cerca di concedere prestiti a più persone possibili e devolve tutti i guadagni in beneficenza ad associazioni locali. E’ un sogno diventato realtà nel Regno Unito grazie a Dave Fishwick, imprenditore inglese di Burnley, città nel Nord Ovest dell’Inghilterra, che ha fatto fortuna vendendo minibus. All’arrivo della crisi ha deciso di combattere il sistema bancario malato, sostituendolo. “Verso la fine 2008 e l’inizio 2009 – racconta – i miei clienti venivano da me e facevano finanziamenti per comprare i loro bus, come hanno fatto negli ultimi 15 anni. Poi all’improvviso non hanno smesso. Le banche non hanno più dato credito ai miei clienti. E allora ho pensato ‘hanno fatto qualcosa di sbagliato, non hanno pagato la bolletta del gas, della luce, del telefono?’; no, non sono le persone che hanno avuto un problema. Sono le banche. Allora, ho deciso, ‘glieli presterò io i soldi‘. E così ho fatto”. Ed è nata la “Burnley Savings and loans“, che tutti qui chiamano la “Banca di Dave”. I suoi prestiti al 5% di interesse hanno dato respiro ad un’intera comunità e anche se il modello non è esportabile a livello nazionale, almeno nella sua forma attuale, per gli esperti “il metodo Dave” impartisce una bella lezione al sistema bancario responsabile della crisi che in nome del profitto ha perso di vista le sue radici.Banche locali a contatto con gli imprenditori gestite dalla comunità a beneficio della comunità stessa, questa potrebbe essere strada del futuro.”Una delle cose che sono solito dire – conclude Dave – è “Le persone che derubano una banca vanno in prigione, le banche che derubano le persone guadagnano bonus

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