Giornata impegnativa quella dell’ex governatore della Sicilia Raffaele Lombardo. A poche ore dal risultato definitivo del voto siciliano che ha coronato Rosario Crocetta nuovo presidente della Regione, il leader autonomista si è presentato al Tribunale di Catania per assistere personalmente alla prima udienza del rito abbreviato nel processo Iblis che lo vede tra gli imputati con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio. Durante l’udienza è stato ascoltato un testimone della difesa, l’avvocato Mario Brancato, ex presidente dei Mercati agroalimentari di Sicilia (Maas), convocato per rispondere sulle presunte pressioni che l’Mpa, il partito di Lombardo, avrebbe esercitato per ottenere assunzioni. Poi, in serata, l’ex Governatore ha partecipato al comizio di ringraziamento per l’elezione del figlio Toti eletto deputato regionale con oltre 9mila preferenze. Ai microfoni de ilfattoquotidiano.it Lombardo ha detto: “Preferivo vincesse Gianfranco Miccichè”, con un chiaro riferimento a Nello Musumeci che l’aveva definito nell’immediatezza del dopo voto il vero vincitore delle regionali. Ora la prospettiva a breve termine che tutti temono, in particolare nell’area Pdl, è quella che Crocetta possa allearsi proprio con i lombardiani riproponendo una sorta “d’inciucio siculo”. Ipotesi smentita da Lombardo. “Io credo – ha spiegato l’ex governatore – che lui si organizzerà per come ritiene opportuno con la sua coalizione rivolgendosi all’aula. Io non interloquirò su questo argomento”. Inevitabile il riferimento al Movimento 5 Stelle e ai suoi nuovi rappresentanti a Palazzo dei Normanni. “Li trovo molto ragionevoli e sereni – ha detto Lombardo – e anche apprezzabili per molti versi”. Una visione nuova rispetto a quando li definì “ottanta sconosciuti”. L’ex governatore è chiaro: “Tra di loro non si conoscono. Il problema è andare a governare, così come è successo a Parma”  di Saul Caia e Dario De Luca

 

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