Quanto tempo serve per avviare un immediato provvedimento disciplinare annunciato da un ministro dell’Interno? Il 26 giugno Anna Maria Cancellieri, con un nota, prendeva posizione rispetto al poliziotto che su Facebook aveva dato della “faccia di culo” alla mamma di Federico Aldrovandi per aver “allevato un maiale”. Non è dato sapere quanto tempo serva per quel provvedimento “immediato”. Il Fatto Quotidiano lo ha chiesto con mail e telefonate senza però ottenere ancora una risposta.

Ad aspettare è anche Patrizia, mamma di Federico ammazzato a soli 18 anni in un’azione di polizia. Scambiato per un extracomunitario, viene fermato all’alba a Ferrara mentre torna da una notte passata con gli amici. Secondo Alessandro Gamberini legale della famiglia: “Il processo ha illuminato le bugie della versione degli agenti di polizia, ma cosa sia successo realmente è ancora una supposizione. L’ unica cosa certa è l’inaudita violenza con la quale i quattro poliziotti hanno infierito su di lui fino a piegarlo a terra mettendolo in una situazione di difficoltà respiratoria”. Federico ormai cadavere giace in un angolo ancora ammanettato perché nessuno si è più curato di lui; così lo trovano i carabinieri chiamati dalle volanti.

Gli agenti sono stati incriminati e condannati per avere utilizzato la forza in modo colposamente spropositato come scritto nella sentenza di primo grado (confermata in appello e in Cassazione). Si parla di “eccesso colposo nell’adempimento del dovere e nell’uso legittimo delle armi”. Non solo non c’è alcun esito sul procedimento disciplinare per gli insulti, Monica Segatto, Paolo Forlani, Enzo Pontani e Luca Pollastri, i quattro poliziotti condannati, continuano a fare il loro mestiere. Il ministero scrive: “Gli operatori condannati in via definitiva per la morte di Aldrovandi sono sottoposti a procedimento disciplinare così come previsto dalla normativa vigente. Il procedimento è stato avviato dopo la sentenza di condanna e il ricevimento, da parte dell’Amministrazione di appartenenza, delle relative motivazioni”. Patrizia Moretti Aldrovandi continua a chiedere al ministro di far seguire alle parole anche i fatti.

Il Fatto Quotidiano, 29 ottobre 2012

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