Un alto tasso di astensionisti, tanti mal di pancia ed un probabile boom del Movimento Cinque Stelle. In Sicilia si è votato per il rinnovo dell’Assemblea Regionale e per eleggere il nuovo governatore. Dopo le dimissioni di Raffaele Lombardo, governatore imputato per mafia a Catania, sono dieci gli aspiranti presidenti in corsa. I bookmakers danno per certo il testa a testa tra Nello Musumeci, candidato di Pdl e Cantiere Popolare, e Rosario Crocetta, sostenuto dal Pd e dall’Udc. Più defilato invece il leader di Grande Sud Gianfranco Miccichè, appoggiato anche da Futuro e Libertà e Movimento per l’Autonomia. Per strada e davanti le urne però le intenzioni di voto che si registrano sono diverse. “Spero che tutto il popolo non vada a votare, non ho più neanche la forza d’indignarmi” dice un elettore uscendo dal seggio elettorale. “Se il candidato che ho scelto mi soddisfa? Direi proprio di no”. E’ chiaro però che Giancarlo Cancelleri, candidato presidente del Movimento Cinque Stelle, mieterà molti consensi. “Io ho 50 voti e li do tutti ai cinque stelle” racconta un pescivendolo del Capo, mercato storico di Palermo, innamorato di Beppe Grillo perché è “come Garibaldi”. I cinque stelle però piacciono anche i giovani, che vedono nel movimento “una forza riformista”. E nonostante l’attesa debacle dei partiti tradizionali, c’è anche chi non intende cambiare i propri rappresentanti. “Io voto Miccichè – racconta un ambulante – perché è l’antico fondatore di Forza Italia e io sono berlusconiano”  di Giuseppe Pipitone e Silvia Bellotti

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