Il 14 maggio 2011 Nicole Minetti, già indagata per favoreggiamento della prostituzione nell’ambito del caso Ruby, fu accolta in pompa magna a Sedriano, su invito del sindaco Alfredo Celeste. Quest’ultimo, insegnante di religione ed esponente del Pdl, era altresì noto per la sua strenua lotta contro i matrimoni civili e, ironia della sorte, la prostituzione. La consigliera regionale rivestiva il prestigioso ruolo di madrina dell’evento, che consisteva nella premiazione di un concorso dedicato alla creatività femminile. Il primo cittadino di Sedriano, subodorando l’eventualità di contestazioni, telefona al presunto ‘ndranghetista Eugenio Costantino alla vigilia della serata e gli chiede accoratamente aiuto. “Ho bisogno, se è possibile, della tua presenza” – afferma Celeste – “ecco, porta Massimo e qualche amico. ‘Sti contestatori li affrontiamo noi, nel senso…hai capito?”. Costantino accetta di buon grado la proposta di partecipare alla serata e soprattutto l’ulteriore invito del sindaco. “Dì pure a Teresa di venire” – aggiunge il sindaco – “perché la voglio presentare come la consigliere più giovane”. Teresa, consigliere comunale di Sedriano nella giunta capeggiata da Celeste, è la figlia di Eugenio Costantino. La stessa che il boss D’Agostino raccomandò per un posto di lavoro all’Aler all’assessore regionale Zambetti il 18 marzo 2011 (ascolta l’intercettazione pubblicata dal fattoquotidiano.it) di Davide Milosa, elaborazione grafica di Gisella Ruccia

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