Nei momenti cruciali, i ministri delle Finanze del governo greco finiscono in ospedale. Se non fosse talmente ovvia, la metafora sarebbe perfetta: il titolare del dicastero più importante finisce sempre ko ogni qualvolta si scontra con la troika. Cioè i creditori europei che stanno decidendo in queste ore, assieme all’eurogruppo in riunione straordinaria a Bruxelles, se promuovere il pacchetto di misure e tagli messo a punto dall’esecutivo greco e quindi sborsare la tranche di aiuti da 31 miliardi di euro. Questa volta a sentirsi male per “deperimento fisico” è stato Yannis Stournaras che aveva sostituito, il giorno dopo la nascita del nuovo governo nel giugno scorso, Vassilis Rapanos.

Ma Stournaras non ha rinunciato all’incarico, come il collega, ed è tornato alla sua scrivania. Che, a breve, potrebbe essere invasa da “intrusi” stranieri. Secondo il Financial Times che cita il documento tedesco “Enhanced Governance and Control Mechanism”, la Germania vuole mandare un gruppo di insegnanti di sostegno o, secondo i punti di vista, di vigilantes per dirigere le mosse del ministro e della coalizione di governo, la cui componente di sinistra farebbe le bizze sulle riforme strutturali previste dal pacchetto. Ma solo per non perdere la faccia davanti agli elettori.

Dimar, Sinistra democratica, il più piccolo dei partiti in coalizione ha fatto sapere che i suoi deputati non voteranno la parte che riguarda le riforme del mercato del lavoro: “Chiediamo alla troika di ritirare le proposte” ha dichiarato Sakis Papathanasiou. Ieri il governo aveva annunciato di aver chiuso le trattative ma non è certo. La Germania intanto avrebbe messo a punto un piano preciso per il salvataggio della Grecia. Il team di tecnici avrà infatti il compito di supportare l’azione del governo greco dal fisco alla lotta alla corruzione, oltre che ai programmi di spesa e investimenti. Dalle indiscrezioni emerge che la proposta di Berlino sarebbe appoggiata da Francia e Commissione europea ed è tra i punti in discussione a Bruxelles.

Il commissariamento della Grecia prevede anche l’apertura di un conto vincolato per il versamento degli aiuti ad Atene. Oltre a decidere se le misure vanno nella giusta direzione, l’eurogroup e la troika stabiliranno se concedere due anni di proroga per la realizzazione delle misure: un ritardo che comporterebbe nuovi costi perché servirebbe un prestito ponte. “Sono certo che il governo per ora terrà ma nel frattempo dai sondaggi noi siamo saliti al 30%”, dice la deputata Liza Amanatidou di Syriza. Il partito di sinistra all’opposizione oggi vincerebbe le elezioni.

Il Fatto Quotidiano, 26 Ottobre 2012

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