Tre teatri di Parma che si uniscono ognuno con la propria rassegna per dare vita a un festival interdisciplinare di “teatro d’arte” che si rinnova in maniera diversa anno dopo anno, mettendo insieme caratteristiche, peculiarità e modi di lavorare differenti che nel tempo li hanno portati a varcare anche i confini nazionali. Fondazione Teatro Due, Teatro delle Briciole e Lenz Rifrazioni: tre teatri più uno, visto che la presentazione della terza edizione di InContemporanea Parma Festival si è tenuta al Teatro Regio, segno, spiega l’assessore alla Cultura dei Cinque stelle Laura Ferraris, “del nuovo corso di collaborazione e sinergia che vogliamo imprimere. Il Regio rappresenta la tradizione e oggi ospita teatri che vanno verso la ricerca e il contemporaneo. Ma questo non vuol dire che non si possano trovare collegamenti e modi di lavorare insieme”. Un auspicio accolto anche dall’assessore regionale Massimo Mezzetti, che rilancia ironicamente con una sfida: “Presentare il prossimo anno la stagione del Teatro Regio nelle sedi di uno di questi teatri”.

Il messaggio è chiaro: fare sistema in un momento in cui la crisi economica impone tagli, ma sostenere la necessità che le forbici della politica non debbano colpire solo e in particolare il mondo della cultura. Anche perché, ha ricordato l’assessore Mezzetti, raccontando del post terremoto in Emilia, “la gente ha bisogno di aggregazione, di cultura, di teatro. Dopo il sisma molti teatri hanno subito gravi danni e pensavo che sarebbero stati tra le ultime priorità delle amministrazioni. Invece i sindaci mi hanno chiesto aiuto, perché i cittadini glielo chiedevano”.

La cultura risponde alle difficoltà e a Parma, con il sostegno del ministero, di Regione, Comune e Provincia, da novembre a dicembre InContemporanea proporrà all’univoco le tre rassegne Teatro Festival, Natura Dèi Teatri e Zona Franca, che proporranno percorsi paralleli e trasversali all’inizio delle stagioni dei teatri. Dedicata al tema “Ovulo” inteso come identità ovulare macrocellulare, ma anche come ciclo produttivo e di rinascita è la 17esima edizione di Natura Dèi Teatri di Lenz Rifrazioni (1 – 9 dicembre), che sotto la guida di Maria Federica Maestri e Francesco Pititto porterà in scena venti creazioni contemporanee che vedranno protagoniste solo artiste donne provenienti dall’Europa e dagli Stati Uniti, tra cui la coreografa tedesca Antonia Baehr, la videoartista serba Ana Adamovic e la portoghese Vera Mantero.

Sui giovanissimi punta invece Zona Franca di Teatro delle Briciole (23 novembre – 8 dicembre), che alla sua decima edizione si ispira al verso del premio Nobel Wyslawa Szymborska “Nei tunnel bui ci fanno luce gli occhi”, tratto dalla poesia “Sogni”, con l’obiettivo di esplorare il rapporto tra uomo e natura, identità e diversità, individuo e gruppo. Ad aprire la rassegna nel teatro diretto da Flavia Armenzoni e Alessandra Belledi, sarà la finale del Premio Scenario Infanzia, che dà spazio ai progetti di produzione di giovani artisti, per proseguire con l’anteprima nazionale di “Pinocchio” messa in scena da Babilonia Teatri e i ragazzi usciti dal coma della compagnia Gli amici di Luca, e ancora la prima nazionale di “Identità”, nuovo spettacolo di Marco Baliani e Maria Maglietta, fino all’omaggio a Tonino Guerra con “Il viaggio”.

Trent’anni compie invece la rassegna Teatro Festival di Fondazione Teatro Due (14 novembre – 25 novembre), con un programma che spazia dalla rilettura in chiave contemporanea di grandi classici come “Paradise”, portato in scena dal Balletto civile, o “After Romeo and after Juliet”, alla musica declinata in molteplici sfumature con l’Europa Galante di Fabio Biondi in “Apoteosi e follia” e il Trio di Parma nel “Progetto Dvorack”. “Lo sforzo è di mantenere vivo un dialogo tra innovazione e tradizione – ha concluso la direttrice Paola Donati – Gli artisti hanno necessità di farlo in maniera provocatoria e in questa edizione c’è un forte senso etico rispetto alla ricerca estetica”.

Articolo Precedente

L’apartheid secondo Bridget Baker. Al MAMbo per Gender Bender (foto)

next
Articolo Successivo

Keane, unica data italiana a Bologna. Il brit pop di Rice-Oxley e soci all’Estragon

next