Sono sempre stato contrario al, fuitevenne a Napoli, di Edoardo de Filippo, perché penso che se la parte sana della città andrà via, allora sarà davvero finita. Ma devo ammettere che diventa sempre più difficile dargli torto e probabilmente se Eduardo fosse ancora vivo direbbe fuitevenne dall’Italia!

Oggi viviamo in uno Stato di coma irreversibile e non soltanto etico – come ha sottolineato Don Luigi Ciotti – ma economico e sociale. Vorrei sbagliarmi ma nulla mi porta a pensare che qualcosa possa cambiare. Siamo diventati completamente sordi, assuefatti ad una tragica “normalità”, interessati soltanto al proprio particolare. Ci troviamo in una sorta di Overflow, in cui di fronte agli innumerevoli problemi ci blocchiamo senza sapere a chi dare la priorità, mentre nei palazzi giocano a nascondino con le proprie responsabilità.

Trovo assurda l’assenza delle istituzioni comunali, provinciali, regionali e statali alla fiaccolata in ricordo di Pasquale Romano, ammazzato per errore il 15 ottobre scorso, a Marianella. Solo due giorni fa l’ultima vittima, la tredicesima, della “nuova faida”. Dal 2004 non è cambiato perfettamente nulla e ormai da tempo al Sud la morte ha smesso di scandalizzare. Ma come è possibile che, con una guerra in atto, il Presidente della Repubblica, il Presidente del consiglio e le istituzioni tutte non sentano il bisogno, l’urgenza di dire e fare qualcosa? Nessuno che si indigna, s’incazza, cosa stanno o meglio stiamo aspettando?

È indescrivibile la sensazione di vuoto, di impotenza, la profonda rassegnazione che si prova nel vivere in queste terre. Mi vengono in mente le parole del Presidente Partigiano: “quando un governo non fa ciò che vuole il popolo, va cacciato via anche con mazze e pietre”. Probabilmente se vogliamo davvero risvegliarci da questo Stato di coma “irreversibile” abbiamo una sola possibilità quella di iniziare a far tremare chi ci governa!

p.s. Ricordiamo che il comitato “Pasquale Romano siamo noi”, martedì 30 Ottobre alle 17,30, sarà nel piazzale adiacente al campo sportivo “P. Ianniello”, di Frattamaggiore (Na), per marciare silenziosamente nel ricordo di Lino. Mi auguro che questa volta le istituzioni trovino il tempo per esserci.

di Daniele Sanzone

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