“I pullman non sono mica di sinistra o di destra!” I pullman no, ma di certo chi arriva dentro quelle corriere solitamente non è di sinistra e da dopodomani pagherà anche un balzello. Giorgio Frassineti, sindaco Pd di Predappio, paese natale di Benito Mussolini, ha istituito un biglietto per il parcheggio da 30 euro per ogni bus che sosterà per le vie del Comune. E la scelta del primo cittadino arriva in una data non a caso: domenica 28 ottobre infatti le strade del paesino, 6.500 abitanti, si riempiranno, come sempre, per la commemorazione del 90° anniversario della Marcia su Roma.

Il provvedimento partirà da venerdì, giusto in tempo per l’arrivo dei nostalgici. “Durante tutto l’anno arrivano 400 pullman a Predappio – spiega Frassineti – e parcheggiano un po’ dove capita. Ora predisporremo un’area, all’ex Foro Boario dove in maniera ordinata, pagando 30 euro per ogni mezzo, gli autisti potranno portare le corriere e lasciarle lì tutto il giorno”.

Insomma per il sindaco del Partito democratico, in carica dal 2009, la sua non è affatto una “tassa sul fascismo”, ma solo un contributo a chi comunque turba la quiete di un piccolo paese: “Si paga anche a Firenze e a Roma”, spiega l’amministratore. La sosta dei bus turistici sarà a pagamento tutti i giorni dalle 8 alle 22, compresi i festivi per tutto l’anno, tranne la mattina del sabato (fino alle 14) nei mesi di novembre, dicembre, gennaio, febbraio e marzo, durante lo svolgimento del mercato invernale. In occasione di manifestazioni sportive, civili e religiose, fiere, mercati o altro l’Amministrazione comunale prevede la sospensione del servizio a pagamento. Ma per i nostalgici che ogni anno visitano la casa e il mausoleo del Duce nessuno sconto.

Per Frassineti, l’intervista con ilfattoquotidiano.it, è anche l’occasione di un piccolo sfogo sulla sua situazione di sindaco in un paese dal passato scomodo. “Vorremmo che Predappio non fosse più il luogo dei nostalgici del Duce, ma piuttosto un luogo dove studiare il secolo passato. Poi – prosegue il primo cittadino – io mi trovo sempre stretto: se propongo degli studi su Mussolini, da sinistra mi dicono che non devo parlarne; allo stesso tempo mi trovo tutte queste persone che vengono qui a celebrare Mussolini stesso ”.

Infine un’ultima considerazione: “Non penserà mica che noi con la storia di Mussolini abbiamo chissà quale indotto. A parte i biglietti per la casa museo, dove facciamo delle mostre di storia e qualche ristorante dove vanno a mangiare le persone che arrivano qui, non abbiamo altre entrate”. Da venerdì però anche la gita sulle orme del focoso statista romagnolo che portò l’Italia all’alleanza col nazismo, alla guerra e alla sconfitta sarà un po’ più cara.

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