“C’è un forte sentimento di antipolitica, un forte disprezzo che avverto anche oggi qui. E’ un momento complicato e questo sentimento alberga in gran parte del Paese. Ma state attenti. Quando crescono questi sentimenti, si sfocia sempre in dittatura, in qualcosa di molto più doloroso di questa politica”. E’ la riflessione del ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri, oggi a Palermo, per i giovani coinvolti nel progetto educativo antimafia del Centro Pio La Torre. Un messaggio che pare indirizzato a Beppe Grillo, leader del Movimento 5 Stelle, che da alcuni giorni sta affrontando una campagna in lungo e largo per tutta la Sicilia. Con le piazze siciliane, Corleone inclusa, che traboccano di ascoltatori. Un vero e proprio inaspettato ciclone, che a pochi giorni dalle consultazioni regionali per la scelta del nuovo presidente, fa intuire un successo importante per Grillo e i suoi. Un paio di settimane fa aveva stuzzicato i siciliani con un tema già caro, quella dell’indipendenza dal continente, dicendogli che non avevano bisogno dell’Italia. 

La responsabile del Viminale ammonisce i ragazzi: “Questa disaffezione, questo non credere più in nulla è molto pericoloso. La storia ci insegna. Non dimentichiamo l’Italia degli anni 20, Weimar. Non via piace questa politica? Ebbene – ha esortato il ministro rivolgendosi ai giovani- impegnatevi per cambiare tutto, ma non lasciatevi trascinare dal populismo perché potremmo perdere in termini di libertà. Le risposte potete darle voi, potete dare voi una voce nuova. Bisogna essere sentinelle contro ogni forma di corruzione e infiltrazione mafiosa. E’ anche il vostro compito”. 

Ma la politica siciliana continua a essere contestata pesante. Ieri piazza Umberto, a Gela, è stata ribattezzata “piazza della contestazione”. Gli abitanti, provati dalla pesante crisi economica e indignati per gli scandali politici, fischiano chiunque si presenti a parlare sul palco del cuore della città. Ieri sera è toccato a Giovanna Marano, candidata alla presidenza della Regione per Fds, Sel, Verdi e Idv, toccare con mano l’attuale distacco dei gelesi dalla politica. Una lunga bordata di fischi l’ha costretta a sospendere il comizio, mentre, preoccupati, i suoi sostenitori, sul palco, telefonavano a carabinieri e polizia per chiedere rinforzi, temendo disordini.

Domenica scorsa era toccato all’avvocato Giacomo Ventura, candidato di Gela della lista Fli, sopportare la contestazione fino alla fine del suo intervento. Poi ha accusato grillini e forconi di essere autori di quella “provocazione”. La protesta della piazza non ha risparmiato, a settembre, nemmeno l’ex sindaco di Gela, europarlamentare e candidato alla presidenza della Regione, Rosario Crocetta, che per cinque minuti è rimasto ad aspettare che la gente smettesse di fischiare. Così forse non a caso domani sera, per la chiusura della campagna elettorale a Gela, Crocetta ha deciso di parlare in una sala dell’Hotel Villa Peretti dove il pubblico è più “controllabile”. E intanto cresce l’attesa per vedere come si comporterà la gente domani, in piazza Umberto, quando alle 18 parlerà il più temibile avversario di Crocetta, il candidato del centrodestra Nello Musumeci, che sembra non curarsi troppo della possibile contestazione. Cresce anche la curiosità per il comizio di Grillo, in programma stasera alle 21. Il comico genovese, leader del “Movimento 5 stelle”, non ha scelto come palcoscenico la piazza ma la spianata della rotonda a est del rione Macchitella, forse perché prevede una folla da concerto.

 

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