Clamoroso scivolone della Rai nel servizio sul pre-partita fra Juventus e Napoli di sabato. Il cronista dell’edizione piemontese del Tg3 intervista un supporter juventino: “I napoletani sono ovunque, come i cinesi”. Il giornalista ribatte: “E voi li distinguete dalla puzza, con grande signorilità”. Una brutta gaffe che ha fatto intervenire l’Ordine nazionale dei giornalisti. “Il servizio pubblico non può scadere in tali bassezze, dovrebbe circoscrivere gli insulti-sfottò, non farli precipitare sotto il limite della decenza”, dice il presidente Enzo Jacopino. Una volta esploso lo scandalo sono arrivate le scuse del comitato di redazione della sede Rai di Torino. “Il tentativo di ironizzare sugli aspetti piu’ beceri del tifo da stadio si e’ trasformato in una battuta infelice”, scrive in una nota che imputa il grave errore alla “fretta” con cui è stato montato il servizio. Ma ormai la frittata era stata fatta e le scuse del Tg3 Piemonte non soddisfano nessuno. In rete traboccano le richieste di dimissioni o di licenziamento. Su Facebook c’è anche chi propone una pena più sottile: trasferire il giornalista al dorso Rai campano: “Gli farà bene così sentirà il nostro odore fatto di tragedie, difficoltà, ma anche profonda umanità, passione e storia”. Giandomenico Lepore è stato per sette anni e fino a pochi mesi fa il procuratore capo di Napoli. Ora presiede l’Osservatorio anti-camorra di Scampia: “Non è la prima volta che noi napoletani veniamo considerati quasi come delle bestie. Posso ammettere il coro di un tifoso juventino, ma non posso ammettere la risata di un giornalista che sta facendo un servizio pubblico. A questo punto non lo considero un giornalista, lo considero un tifoso della Juventus che non sta facendo informazione di Vincenzo Iurillo
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