Le future mosse del governo, la nuova norma anti-corruzione, ma soprattutto la legge sulla stabilità. Questi i temi centrali dell’incontro tra Pierferdinando Casini e il premier Mario Monti tenutosi oggi. Dopo il faccia a faccia, il leader dell’Udc ha convocato una conferenza stampa a Montecitorio per spiegare i contenuti del confronto con il Presidente del consiglio. “La preoccupazione del presidente è che i saldi rimangano invariati e che gli sforzi fatti dagli italiani non vengano messi a rischio. E noi siamo d’accordo con lui” ha detto Casini, che poi ha aggiunto che il Professore “è aperto a modifiche su Irpef e Iva”.

Il numero uno dei centristi, inoltre, ha raccontato di aver esaminato con il premier i contenuti della legge di stabilità, la cui analisi sarà approfondita dal responsabile per l’economica del partito, Gianluca Galletti, con il ministro Grilli. “Noi apprezziamo l’idea del governo di procedere ad un abbassamento dell’Irpef“, ha aggiunto Casini, secondo cui l’esecutivo “ha capito quello che gli italiani chiedono ma, allo stesso tempo, il non può rischiare di compromettere, oggi, i risultati raggiunti a livello europeo, come dimostra l’andamento dello spread”. Nonostante questo, però, l’Udc ha aggiunto di temere che l’abbassamento dell’Irpef, contemporaneamente con l’operazione sulle detrazioni, possa finire per penalizzare le famiglie monoreddito. “Abbiamo quindi ipotizzato un intervento per le famiglie, che possa salvare le detrazioni” ha spiegato Casini, che poi ha espresso il suo parere sulla legge anti corruzione. “La abbiamo sempre chiesta – ha detto il leader dell’Udc – Adesso vediamo che c’è un tentativo di migliorarla: ma a volte il meglio è nemico del bene. Non vorrei che chi, in buona fede, cerca oggi di migliorarla, contribuisca ad affossarla”. Sull’agenda di incontri con gli altri leader politici, poi, Casini ha anticipato che il presidente del Consiglio domani vedrà il segretario del Pdl Alfano e mercoledì sarà la volta di Pier Luigi Bersani mercoledì.

Sulla voce di un suo ritorno all’ovile del Pdl, poi, nella registrazione di Porta a Porta Casini ha chiuso nettamente. “Mettere insieme Casini e Berlusconi è un controsenso, una cosa ridicola, finisce per ridicolizzare me e lui. Significherebbe cancellare il passato”. Diverso il parere sull’aggregazione dei moderati a cui sta lavorando il presidente del Senato Renato Schifani. ”Qualsiasi aggregazione dei moderati non può che partire dall’autocritica rispetto al passato – ha spiegato Casini – e da quanto fatto dal presidente Monti che ha promosso uno spirito di collaborazione tra partiti diversi”,  mentre nel passato si è andati avanti con concetti come le ronde”. “Se vogliamo partire da qui – ha concluso Casini – si può ragionare”.

Senza mezzi termini, invece, il giudizio negativo su Matteo Renzi, che secondo Pierferdinando Casini “è un ragazzo intelligente, capace, che fa la sua battaglia generazionale. Non lo biasimo, anzi lo invidio perché ha venti anni meno di me e fa una battaglia che ho fatto anche io alla sua età. Però fa un discorso ‘tutti a casa’, come Grillo, ma lo fa in doppiopetto”.

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