Matteo Renzi non ha voluto parlare con la stampa. Non una dichiarazione sulla serata milanese organizzata ieri per lui dal finanziere Davide Serra, ceo dell’hedge fund Algebris e pensata per lui da Giorgio Gori. Un’occasione di dibattito col mondo delle banche, dell’imprenditoria e della finanza. Ma soprattutto una serata di fund raising elettorale, come dichiarava esplicitamente nell’invito. “Più di mille euro”, rivela uno degli ospiti sull’entità del contributo che ha versato per la campagna del sindaco di Firenze. Ma c’è chi ha lasciato intendere importi più alti. Oltre un centinaio i presenti al buffet, adibito nella chiesa sconsacrata di via Sant’Eufemia. Molti gli elettori di destra, incuriositi dalle proposte del giovane rottamatore. “Fianalmente uno di sinistra che non demonizza il capitale e che non ha letto Marx”, ci spiega il finanziere Guido Vitale. Tra i presenti anche Flavio Valeri, numero uno di Deutsche Bank in Italia, l’ex direttore di Bpm Enzo Chiesa, l’imprenditore Umberto Malesci, ceo di Fluidmash, Andrea Soro di Royal Bank of Scotland, il presidente di Allianz Italia Carlo Salvatori e il finanziere Micheli, che dichiara di osservare sia Renzi che Bersani. “Non è come avere la moglie e l’amante?”, domanda un cronista del Corriere. “Beh”, risponde Micheli, “è bello”  di Franz Baraggino

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